Lunedì, 19 Maggio 2025 AbruzzoTende davanti a Palazzo Silone e riunioniProsegue la mobilitazione dei 150 precari ASLTende montate davanti a palazzo Silone, sede della giunta regionale, con il presidio che proseguirà a turno, man mano che si stacca dal lavoro, poi oggi pomeriggio tutti al consiglio regionale per una riunione, in attesa dell’incontro con in prefettura dell’Aquila domani. Non si ferma, dunque, la mobilitazione dei 150 precari supporto amministrativo della Asl provinciale dell’Aquila, in forze alle cooperative Biblos, AZ Solutions e Vigilantes Group. Non basta infatti per loro aver ottenuto, dopo una bufera politica e un sit-in in corso da giovedì sera, l’approvazione della delibera da parte del direttore generale Ferdinando Romano, che ha rinnovato l’incarico per quattro anni al costo di 19,1 milioni di euro. Dopo che il rinnovo era stato bloccato dal dipartimento Salute, diretto da Emanuela Grimaldi, per dubbi normativi, e alla luce del deficit monstre della sanità abruzzese, di 113 milioni nel 2024, che ha già costretto il centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, di aumentare l’addizionale Irpef, tagliare i bilancio regionale, e anche imporre una stretta alle assunzioni di nuovo personale amministrativo, al personale esterno e somministrato e alle consulenze. Le tende sono state montate da alcuni precari insieme al consigliere regionale aquilano del Partito democratico, Pierpaolo Pietrucci, che le ha prestate ai lavoratori per continuare a protestare insieme a loro. L’idea di montarle, raccolta dai precari, è stata di Marcello Vivarelli, segretario regionale del sindacato Fesica-Confsal. I precari temono infatti che buona parte di loro il posto lo perderanno comunque, già a giugno, una volta che sarà pubblicata la graduatoria del concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrativo appena concluso, e con i successivi scorrimenti delle graduatorie. E temono di dover fare affiancamento ai nuovi arrivati, per poi ricevere il benservito. Il nuovo appalto garantisce infatti la continuità del servizio, ma non garantisce i lavoratori, che restano precari ed esterni. La soluzione prospettata è quella dunque la creazione di un società in house che garantisca la loro stabilizzazione, o l’assorbimento in una società già esistente, come Abruzzo progetti. Del resto a portare al dietrofront la regione, anche in fatto che messi i precari in ferie forzate venerdì, i servizi sanitari sono andati in tilt, con uffici rimasti chiusi per mancanza di addetti. E solo oggi, con il loro ritorno al lavoro a pieno regime, si è tornati nella normalità. La svolta è arrivata venerdì al termine del tavolo tecnico a cui hanno partecipato il presidente della Giunta regionale, con il capogabinetto Stefano Cianciotta, il capo dipartimento Salute della Regione, Emanuela Grimaldi, con il dirigente Enrico Marini, e il manager della Asl, Ferdinando Romano, insieme al direttore amministrativo Stefano Di Rocco e ai dirigenti Alessia Parlatore e Andreina Gabini. In prima linea nell’opposizione, il consigliere regionale aquilano del Pd Pierpaolo Pietrucci, sin dall’inizio al fianco dei lavoratori durante il sit-in Hanno scritto in una nota i precari: “La recente aggiudicazione del nuovo appalto quadriennale da parte della Asl 1 per i servizi di supporto amministrativo e tecnico ha permesso il nostro immediato rientro al lavoro. Ma non basta. Cosa succederà con la pubblicazione della graduatoria del concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrativo? Perché è chiaro a tutti che, una volta pubblicata la graduatoria, inizieranno i licenziamenti tra chi è rimasto precario. Chi non ha superato la prova scritta, chi non ha potuto partecipare, chi ha ottenuto un punteggio troppo basso… Tutti siamo ancora in bilico”. “Garantiamo da tempo, con impegno e professionalità, il funzionamento quotidiano delle strutture sanitarie pubbliche della zona. Oggi vogliamo dire chiaramente come stanno le cose – sostengono i precari -. La recente aggiudicazione del nuovo appalto quadriennale da parte della Asl 1 per i servizi di supporto amministrativo e tecnico ha permesso il nostro immediato rientro al lavoro. Circa 150 operatori, tramite le cooperative Biblos, AZ Solutions e Vigilantes Group, sono tornati in servizio. Ma non basta. Se da un lato questo può sembrare un passo nella giusta direzione, dall’altro resta una questione centrale: cosa succederà con la pubblicazione della graduatoria del concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrativo?” “Perché è chiaro a tutti che, una volta pubblicata la graduatoria, inizieranno i licenziamenti tra chi è rimasto precario. Chi non ha superato la prova scritta, chi non ha potuto partecipare, chi ha ottenuto un punteggio troppo basso… Tutti siamo ancora in bilico. Il nuovo appalto garantisce la continuità del servizio, ma non garantisce i lavoratori. Rischi, infatti, di essere solo un modo per prendere tempo, non per risolvere i problemi strutturali della precarietà. La nostra protesta continua. Il sit-in continua. Le nostre richieste restano ferme”, prosegue la nota. “Il centrodestra della Regione Abruzzo ha fatto promesse pubbliche: ha parlato chiaramente di salvaguardare tutti i posti di lavoro, anche quelli dei lavoratori esclusi dal concorso. Queste promesse sono agli atti, sono pubbliche. E noi chiediamo che siano mantenute. Inoltre, ieri le strutture sanitarie pubbliche sono andate in tilt. Eravamo assenti a causa di ferie forzate. E ciò dimostra una cosa molto semplice: senza di noi, il sistema non regge. Non vorremmo, allora, che l’intenzione sia quella di farci rientrare al lavoro solo per garantire i servizi essenziali, tappare i buchi e tenere la sedia “calda” ai futuri vincitori del concorso, che ci sostituiranno un pezzo alla volta. Tra quei vincitori, ovviamente, molti dovranno essere formati da zero. Ma noi non accetteremo di formarli per poi essere sbattuti fuori, dopo anni di lavoro precario e sacrifici enormi. Non è accettabile. Noi chiediamo certezze, non rinvii. Chiediamo rispetto, non ambiguità. E non ci fermeremo finché non avremo risposte vere”, concludono i precari. |