Venerdì, 16 Maggio 2025 AbruzzoRestituite due maioliche ed una croce di pregioErano stata trafugate negli sessanta/settanta a CastelliNella sala consiliare del Comune di Castelli (Teramo) i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Reparto Operativo di Roma, insieme ai colleghi del Nucleo TPC dell’Aquila, hanno restituito al sindaco due mattonelle in ceramica di Castelli rubati negli anni 70. Nella stessa occasione è stata anche restituita alla Curia una preziosa Croce astile asportata da una chiesa di Castelli negli anni ’60. In particolare, i Carabinieri della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno restituito alla collettività due tondi in maiolica policroma di quel territorio e una croce processionale in argento del XIII secolo proveniente dall’Abbazia di San Salvatore a Castelli (TE). I beni sono stati recuperati a seguito delle indagini condotte dalla Sezione Antiquariato Carabinieri TPC, costantemente impegnata nelle attività finalizzate alla prevenzione e repressione di illeciti nel settore. LE MAIOLICHE RECUPERATE: I tondi in ceramica, rubati nel lontano 1977 dall’allora raccolta civica di Castelli, ora Museo delle Ceramiche, raffigurano scene di vita campestre con alberi e personaggi, decorati con l’utilizzo di cinque colori per le sfumature e l’assenza del pigmento rosso, caratteristiche di pittura raffinata che hanno destato l’attenzione nei Carabinieri TPC.Gli antichi e pregiati manufatti, detenuti da un privato cittadino a seguito di eredità di famiglia e ignaro della loro provenienza furtiva, sono stati localizzati e sequestrati di iniziativa dai militari TPC. Di fondamentale supporto alle investigazioni sono state le informazioni contenute nella “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”, il più grande sistema informatizzato di archiviazioni di immagini di opere d’arte rubate gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, attraverso le quali i militari, dopo una attenta analisi comparativa, sono riusciti a identificare i beni trafugati. Ulteriori approfondimenti presso il Comune di Castelli hanno permesso di acclarare che le ceramiche erano state realizzate dal maestro Aurelio Anselmo Grue (Castelli, 1699 – Atri, dopo il 1759), che formò la sua preparazione artistica nella bottega paterna. La Procura della Repubblica di Roma, che ha coordinato il lavoro investigativo della Sezione Antiquariato TPC, ha disposto la restituzione dei tondi a favore dello stesso museo grazie alle risultanze probatorie acquisite dai Carabinieri e al riconoscimento delle due opere da parte del presidente del Museo delle Ceramiche di Castelli. La ceramica di Castelli, famosa in tutto il mondo per la sua raffinatezza e qualità artistica, rappresenta uno dei simboli più significativi della tradizione abruzzese. La testimonianza artistica maiolicara della piccola città di Castelli si trasmette di padre in figlio da oltre cinque secoli, e grazie a questo importante recupero i due beni rientrano a far parte del patrimonio locale. LA CROCE ASTILE: La croce astile processionale del XIII secolo, in argento, era stata trafugata negli anni ’60 dall’Abbazia di San Salvatore a Castelli (TE) ed era finita nelle sale espositive del Museo Civico di Sant’Agostino a Genova. L’oggetto sacro era stato individuato dai Carabinieri TPC nell’ambito di specifiche verifiche sull’origine dei beni culturali custoditi nelle strutture museali nazionali. Le indagini consentivano così di acclarare che il bene era stato donato al museo da un ente privato ritenuto in buona fede. La croce astile era catalogata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma e pubblicata nel volume “Castelli nelle memorie del passato” scritto dal noto medico, storico e scrittore Quirino Celii. La certa provenienza del bene, sottoposto a vincolo di interesse culturale, è stata confermata anche dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province dell’Aquila e Teramo. La Procura della Repubblica di Genova, che ha coordinato le attività della Sezione Antiquariato TPC, ha disposto la restituzione della croce astile all’avente diritto Diocesi di Atri – Teramo. Anche questa pregiata opera artistica, che riveste una particolare importanza storica e soprattutto votiva per l’intera comunità castellana, in più occasioni mobilitata per il suo recupero, finalmente è stata restituita dopo oltre sessant’anni alla collettività di Castelli. L’importanza e il valore storico-artistico dell’opera sono indiscutibili. La Croce, insieme ai frammenti dell’ambone e la statua lignea della Madonna con Bambino (entrambi risalenti al secolo XII), rappresentano le uniche reliquie della scomparsa Abbazia di San Salvatore e sono tra le opere artistiche più antiche e preziose del contesto della Valle Siciliana (o del Mavone). Recuperata fortunosamente a seguito dell’abbandono e del veloce decadimento del complesso per cui era stata creata, è sempre rimasta in custodia della chiesa parrocchiale di San Giovanni e utilizzata in occasioni speciali e ricorrenze che vedevano la partecipazione dell’intera comunità. L’attaccamento e il valore affettivo e spirituale dell’opera sono stati testimoniati al momento della riconsegna anche dalle parole di profonda gioia e commozione del vescovo Lorenzo Leuzzi, del parroco don Franco D’Angelo e del Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici Don Marcelo Adrian Cortes. La Croce ora sarà ora custodita nel Museo delle Ceramiche di Castelli. |