Giovedì, 15 Maggio 2025 San Salvo

La Magnacca non molla la presidenza del Consiglio Comunale

La maggioranza della De Nicolis vacilla mentre pompiere fa il pompiere

C’è un santo Graal, la cui conquista sta minando la stabilità della maggioranza di centrodestra di Emanuela De Nicolis, a San Salvo, in carica da giugno 2022, spaccando Forza Italia, con la base in rivolta contro i vertici, e creando non poco imbarazzo e irritazione dentro Fratelli d’Italia. Con il presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fdi, costretto ad intervenire per salvare capra e cavoli.

E’ la poltrona da presidente del consiglio comunale, che vale un compenso da oltre 1.800 euro al mese, ancora occupata, ma a titolo gratuito, dall’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca. Con buona pace della promessa di lasciarla libera, oramai vecchia un anno, fatta all’indomani delle elezioni del marzo 2024, quando la due volte sindaco del centro in provincia di Chieti, oltre 20mila abitanti, è stata eletta in Regione con Fratelli d’Italia  e con ben 9.617 voti.

I nodi sono venuti al pettine nell’ultimo consiglio comunale, quando il bilancio consuntivo è passato per il rotto della cuffia e ad un passo dal commissariamento, ma solo grazie al voto favorevole di Nicola Di Ninni, segretario del circolo cittadino di Forza Italia, ed esponente del gruppo San Salvo Popolare e Liberale, fino ad qualche giorno fa all’opposizione, oltre che grazie all’astensione di Marika Bolognese, eletta nel 2022 nella lista di centrosinistra di Fabio Travaglini, ora transitata al gruppo misto.

Maggioranza salva, ma il cambio di casacca di Di Ninni ha provocato il pandemonio dentro la casa azzurra. A benedire la scelta di appoggiare la maggioranza è stato il il coordinatore provinciale Daniele D’Amario, sottosegretario di Giunta regionale. Ma a lanciare subito bordate è stato lo stesso circolo, dove 30 componenti hanno firmato una mozione di sfiducia al neo segretario cittadino, accusato di “aver trattato a titolo personale e senza coinvolgere la base, allo scopo di ottenere una poltrona a proprio esclusivo vantaggio”, quella appunto della presidenza del consiglio. Fi rivela infatti di una call alla vigilia della seduta,  tra Di Ninni, il coordinatore D’Amario, il sindaco De Nicolis e il presidente della Regione Marco Marsilio “nella quale era stata garantita allo stesso Di Ninni la presidenza del consiglio comunale”.

Insomma l’oggetto del contendere è quello del rimpasto di giunta e la riassegnazione della presidenza del consiglio, come chiesto anche dal circolo Fi, pur “non rivendicando posti”, almeno per ora.

Tensione alle stelle anche nel gruppo San Salvo Popolare, visto che gli altri due esponenti  Giancarlo Lippis e Alfonso Di Toro sono rimasti all’opposizione e hanno votato no al bilancio consuntivo, spiazzati dalla diversa scelta di Di Ninni.

De Nicolis ha dovuto dunque intervenire affermando che “Di Ninni non ha avanzato alcuna richiesta di incarichi o posizioni, ha solo garantito il pieno sostegno all’amministrazione scelta democraticamente dai cittadini. Trovo profondamente scorretto ed offensivo continuare a insinuare l’idea di un voto contrattato o frutto di accordi sottobanco. Non c’è stato alcun mercimonio”.

Resta il fatto che ora la sua maggioranza vacilla, e per salvarla dal baratro sono dovuti scendere in campo lo stesso Marsilio, ed anche il segretario regionale di Fdi e senatore Etel Sigismondi, della vicina Vasto, anche se ora aquilano di adozione dopo il matrimonio con l’assessore comunale dell’Aquila Ersilia Lancia.

Missione per ora riuscita, grazie anche alla presa di posizione di D’Amario, ma c’è chi assicura che c’è parecchia irritazione nei confronti dell’assessore Magnacca, per la sua determinazione a mantenere la poltrona da presidente del consiglio comunale. Eppure la sua candidatura era stata fortemente voluta dallo stesso Marsilio, tenuto conto che ex sindaco di San Salvo vanta un stretta amicizia con Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni, e a capo della capo della segreteria politica di Fdi.

La stessa Magnacca ha creato non pochi problemi nella maggioranza in Regione per essere stata la fautrice di una controversa riforma dell’Agenzia regionale delle attività produttive, l’Arap, assieme al suo fidato direttore di dipartimento, Germano De Santis, stravolgendo il disegno di legge che era messo a punto dalla giunta, inserendo la discutibile creazione di una “good company”, la nuova Aruap, e una “bad company”, la vecchia Arap, che si doveva accollare i 20 milioni di debiti con la fusione del Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la prospettiva della liquidazione.

Un’operazione di dubbia legittimità, e che ha creato levate di scudi trasversalmente dentro la maggioranza, tanto che è dovuto anche qui intervenire Marsilio per bloccare tutto, cestinare il pdl per tornare a quello originario. Con Magnacca che avrebbe ammesso l’errore.

Irritazione nella Lega anche per le invasioni di campo di Magnacca nel settore dell’agrifood e dell’internazionalizzazione, che sarebbe di competenza dell’assessorato all’Agricoltura, cavallo di battaglia già dalla precedente legislatura del riconfermato vicepresidente di Giunta Emanuele Imprudente, che si è avvalso dell’Arap come braccio operativo nelle varie missioni in eventi internazionali, per promuovere le eccellenze abruzzesi.

A lanciare bordate in aula contro Di Ninni, che non ha replicato, anche Nicola Argirò, ex consigliere regionale e presidente commissione attività produttive con il centrodestra di Gianni Chiodi, che già nella passata legislatura aveva dato il benservito al sindaco Magnacca, per poi appoggiare il centrosinistra di Travaglini alle ultime amministrative. Rieletto consigliere comunale con Azione Politica, schierato all’opposizione, ha appena aderito a Forza Italia, mantenendo l’astio nei confronti di Magnacca.

Tensione alle stelle anche nel centrosinistra, per il “salvataggio” di Bolognese. “Da oggi aderisco al gruppo misto – ha detto collegata on line la consigliera -. Voglio avere un approccio costruttivo e collaborativo. Non rinnego il percorso amministrativo e ringrazio Fabio Travaglini”.