Mercoledì, 14 Maggio 2025 AbruzzoREVISORI, OK CON RISERVA A 113 MLNTENSIONE CON QUAGLIERI E TECNICI SULLE CARTE PRESENTATENervi tesissimi tra i vertici burocratici e politici della Regione Abruzzo, con in testa il dipartimento Bilancio, e l’assessore al ramo Mario Quaglieri, di Fdi, e il Collegio dei revisori dei conti, composto da Grazia Zeppa, presidente, Valerio D’Amicodatri ed Emanuele Verini, che hanno prima bocciato la delibera della Giunta regionale con cui vengono stanziati 113 milioni di euro per coprire il pesante buco della sanità nel quarto trimestre 2024 del comparto, per poi dare ieri parere favorevole, ma con pesanti riserve, e lanciando l’allarme sulla tenuta dei conti, fuori controllo anche per l’anno corrente. Come riferito stamane dal capogruppo del Pd Silvio Paolucci, il Collegio nel secondo parere, “pone una lunga lista di prescrizioni che sono un segnale inequivocabile di criticità profonde della strategia, stigmatizzata in più punti dai contabili per la carenza di documenti, ma anche per il livello di tensione istituzionale raggiunto tra l’organo di controllo contabile e l’Assessorato al Bilancio”. Dopo la bocciatura del primo parere, i dipartimenti Bilancio, diretto da Fabrizio Giannangeli, e Salute, diretto da Emanuela Grimaldi, avevano risposto piccati ai professionisti che hanno espresso parere non favorevole sul documento che dovrebbe costituire una dei cardini delle carte da consegnare al tavolo romano di monitoraggio che l’11 aprile scorso ha giudicato insufficienti le garanzie della Regione alla copertura del debito. Un parere non favorevole, da parte dei revisori, perché sostanzialmente mancano gli allegati con le cifre da poter verificare nella loro copertura e congruità. Secondo i burocrati regionali invece il collegio non avrebbe richiesto le carte che nel parere vengono menzionati. Gli allegati sarebbero stati consegnati. Paolucci che ha visionato il secondo parere assicura però che le criticità sono rimaste, visto che “le riduzioni di spesa previste a copertura delle eccedenze di gettito 2024 non sono supportate da alcun documento illustrativo, rendendo impossibile valutarne attendibilità e coerenza, come già sottolineato nel primo parere”. Non è per ora bastato insomma alla maggioranza di centrodestra dei riconfermati a marzo 2024, Marco Marsilio, di Fdi, e dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, con la sala Spagnoli occupata per protesta dall’opposizione e dai sindacati, approvare il 3 aprile scorso, l’aumento dell’addizionale Irpef almeno per i redditi sopra i 28.000 euro, per incassare 42,5 milioni di euro necessari a contribuire a coprire il deficit della sanità del 2024, che in base agli ultimi conteggi è salito a 113 milioni di euro, rispetto agli 81 milioni circa più volte dichiarati. Questo dopo che anche nel 2023 le Asl hanno registrato un deficit di 122 milioni di euro, appianati anch’essi dalla Regione, per la metà con fondi del bilancio, a giugno dell’anno scorso. Ed anche per 2025 le previsioni sono pessime, visto che si parla di un deficit per il solo primo trimestre intorno ai 12o milioni di euro. Marsilio, ad ogni modo conta di uscire dalla palude del deficit, puntano sulle maggiori entrate dal Governo amico di Giorgia Meloni, in base ad una rivisitazione dei criteri di assegnazione delle quote del fondo santuario nazionale, che ad oggi, calcolate per numero di abitanti, penalizza le regioni poco popolate, estese e montuose come l’Abruzzo. Una questione per la quale Marsilio sta facendo una battaglia nazionale anche in seno alla conferenza Stato Regioni. La linea della contrapposizione con i revisori era stata già annunciata dal presidente Marsilio a margine di un incontro all’aeroporto di Pescara e all’indomani del controverso parere. “I nostri tecnici contestano radicalmente il parere negativo e stanno predisponendo tutta la documentazione necessaria per mostrare la fondatezza della nostra proposta di legge e per fugare i dubbi che sono stati posti. Sul piano tecnico ci confronteremo apertamente, presenteremo le nostre controdeduzioni e affronteremo con il collegio dei revisori una discussione approfondita. Siamo convinti di poter chiarire ogni aspetto che al momento è apparso poco trasparente o non adeguatamente documentato”. E ha poi aggiunto: “Il nostro intento è quello di fugare ogni dubbio, fornendo tutti gli elementi necessari a supporto della legittimità e della sostenibilità della nostra proposta normativa, che riteniamo non solo fondata, ma anche urgente per garantire il corretto funzionamento del sistema sanitario regionale”. Venendo dunque al dettaglio del primo parere, i revisori dopo aver riassunto la sostanza della delibera con cifre e macro misure, di fatto hanno sospeso il giudizio, non avendo ricevuto la necessaria documentazione. I revisori evidenziano infatti che al disegno di legge che gli è stato consegnato, “è allegata una relazione di accompagnamento che non è altro che una riproposizione dell’articolato normativo proposto in luogo di una effettiva relazione illustrativa ed esplicativa dello stesso e quindi delle proposte di variazione che si intendono apportare al bilancio 2025-2027”. Gli allegati al disegno di legge sono infatti “una mera elencazione di importi che si intendono eliminare sul fronte spesa corrente e spesa in conto capitale senza alcuna specificazione e/o illustrazione”. E non è stata dunque trasmessa a supporto delle verifiche del Collegio, “il conto economico del 4 trimestre 2024 dal quale emerge il disavanzo sanitario regionale”, “la comunicazione del MEF del maggior gettito addizionale regionale all’Irpef”, “la documentazione attestante le eccedenze di gettito tributario 2024 incassata nell’esercizio 2025”. E ancora “una situazione attuale del bilancio regionale”, “i prospetti contabili delle variazioni proposte in ciascuna annualità del bilancio 2025-2027, “il prospetto degli equilibri che tenga conto delle proposte di variazione” C’è dunque l’impossibilità da parte del Collegio, sulla base della documentazione ricevuta, “di Per tutto ciò viene espresso “parere non favorevole”, comunicando però “la disponibilità, a rivalutare le misure proposte contenute nel Disegno di legge di cui alla DGR n. 267-C/2025, qualora i Dipartimenti proponenti ne valutassero la necessità tenendo conto di quanto rilevato”. ovvero quando avranno finalmente tutte le carte in mano. Nel secondo parere, afferma Paolucci, le preoccupazioni dei Revisori sono ancora più allarmanti di quelle espresse nel primo parere: “rilevando che nel piano presentato non vi è alcuna traccia di un impegno concreto da parte degli Assessorati e del Dipartimento ad attuare un monitoraggio costante della spesa sanitaria nel 2025”. Insomma, “un piano opaco, che non risponde a criteri minimi di trasparenza e che secondo i Revisori non contiene misure strutturali, ma solo interventi tampone, incapaci di prevenire un ulteriore disavanzo anche per l’esercizio 2025”. L’organo contabile raccomanda infine con forza di attivare da subito “azioni concrete e continuative sul controllo della spesa sanitaria, oltre a misure di riforma gestionale del Servizio Sanitario Regionale, per raggiungere almeno l’equilibrio nel medio termine”. |