Mercoledì, 14 Maggio 2025 Abruzzo

Stagione venatoria finita, per il Tar Abruzzo “Cessata materia del contendere"

La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di fuori del mondo animalista e ambientalista

 Il Tar Abruzzo ha dichiarato cessata la materia del contendere tra la Regione Abruzzo e le associazioni che avevano proposto ricorso contro la delibera di Giunta regionale 509 dell’8 agosto 2024 con la quale si autorizzava l’abbattimento di 469 esemplari di cervo di cui 142 cuccioli con meno di un anno.

I giudici amministrativi, nello specifico, hanno preso atto “della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito, atteso che l’atto impugnato aveva cessato i suoi effetti”. La stagione venatoria si è chiusa infatti lo scorso marzo.

Il Consiglio di Stato aveva a novembre accolto il ricorso presentato da Lav, con Lndc Animal protection e Wwf Italia, confermando la sospensione della delibera della Giunta Regionale che disponeva l’uccisione dei cervi, ritenuti in sovrannumero, e con conseguenti devastanti danni alle attività agricole.

La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di fuori del mondo animalista e ambientalista, raccogliendo appelli da parte di numerose personalità dell’arte e della cultura, oltre a 136mila firme con una petizione online e decine di migliaia di e-mail di protesta inviate dai cittadini all’amministrazione regionale.

L’ udienza che il Consiglio di Stato aveva invitato il Tar Abruzzo a pronunciarsi, e l’udienza è stata fissata per il 14 maggio, a stagione venatoria finita.

 

Il tar senza entrare nel merito ha semplicemente dichiarata cessata la materia del contender, senza annullare insomma la delibera.

Per gli animalisti però “la delibera regionale si basa su un censimento degli animali gonfiato e poco attendibile, come sottolinea persino la relazione della società incaricata di redigere la proposta di gestione del cervo. Viene infatti specificato che solo i dati raccolti nel periodo 2022-2024 possono essere considerati attendibili, e che la popolazione di cervi in quegli anni è rimasta pressoché stabile, con un calo nel 2023 nonostante l’assenza della caccia. Quanto ai presunti “danni” arrecati dalla fauna selvatica, i numeri parlano chiaro: appena 25.940 euro di indennizzi riconosciuti per i danni da cervo nell’arco di un anno. Una cifra irrisoria se paragonata ai 16,7 milioni di euro stanziati nel bilancio regionale per 2.300 beneficiari”.

M5S, “TRAMONTATO FOLLE DISEGNO DI MARSILIO”

” Con la sentenza che dichiara cessata la materia del contendere sul ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste contro la delibera n. 509/2024, il TAR Abruzzo ha messo un punto fermo: il folle piano della Giunta Marsilio di abbattere 469 cervi, tra cui 142 cuccioli, è definitivamente tramontato”.

Il Movimento 5 Stelle Abruzzo accoglie con soddisfazione la sentenza del Tar.

“È una vergogna – dichiara la Consigliera regionale Erika Alessandrini– che in una Regione come l’Abruzzo, custode di parchi, biodiversità e bellezze naturali, si sia pensato di risolvere un problema complesso come quello della convivenza con la fauna selvatica con una mattanza legalizzata. Un atto crudele, ideologico e del tutto privo di visione. Il TAR ferma questa deriva, ma il danno d’immagine e politico per la nostra Regione è già grave.” La delibera, fortemente voluta dall’assessore Imprudente e approvata dalla Giunta Marsilio, si è rivelata per quello che era: una misura approssimativa, brutale, priva di qualsiasi confronto con il territorio, con gli agricoltori, con le associazioni ambientaliste e con la comunità scientifica.

“Scaricare il peso delle inefficienze della Regione su animali innocenti e cacciatori, utilizzandoli come strumenti per lavarsi le mani dalle proprie responsabilità, è inaccettabile – incalza il capogruppo Francesco Taglieri –. La verità è che la Giunta Marsilio ha usato la fauna come capro espiatorio per coprire anni di inerzia nella gestione delle grandi problematiche dell’agricoltura e del territorio. Questo atteggiamento deresponsabilizzante non può più essere tollerato.”

“Le richieste che sono arrivate da chi lavora la terra sono legittime – proseguono i consiglieri pentastellati – e proprio per questo meritano risposte serie, fondate su dati scientifici, innovazione e confronto. Non carneficine improvvisate.” Il Movimento 5 Stelle Abruzzo continuerà a promuovere soluzioni intelligenti e non cruente, come già avviene in molte aree europee: corridoi ecologici, tecnologie di prevenzione, aree tampone, monitoraggio e gestione sostenibile della fauna. “Vogliamo un Abruzzo in cui l’ambiente sia tutelato e le esigenze del mondo agricolo vengano ascoltate davvero, non strumentalizzate – concludono Alessandrini e Taglieri –. Basta con la destra delle fucilate, degli annunci vuoti e della propaganda. Questa Regione merita amministratori all’altezza delle sfide complesse, non improvvisazione politica.”

ANIMALISTI, “SENTENZA TAR UNA VITTORIA”

“L’obiettivo era salvare quei cervi, e ci siamo riusciti. Chi ha contato gli animali era lo stesso che impugnava il fucile: un conflitto d’interessi inaccettabile. Non possiamo tollerare che la natura venga trattata come una riserva di caccia per interessi privati. Questa è e resta una vittoria per la vita”

Lo dichiara Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani Onlus.

“La lunga battaglia legale, iniziata nell’autunno 2024, aveva visto il TAR inizialmente respingere la richiesta di sospensiva, di fatto aprendo la strada all’abbattimento. Solo il successivo intervento del Consiglio di Stato ha permesso di congelare la delibera fino all’udienza di oggi. La decisione odierna non cancella le criticità del piano di abbattimento, nato da un censimento gestito dai cacciatori stessi, con numeri gonfiati per giustificare l’intervento armato. Una logica che abbiamo fin dall’inizio denunciato come strumentale e pericolosa.

“Nel frattempo, il dibattito sulla gestione della fauna selvatica si fa sempre più acceso. Quasi 10.000 firme di agricoltori sono state raccolte e consegnate al Consiglio regionale per chiedere una revisione delle normative e interventi mirati sui danni alle colture. Animalisti Italiani ritiene che soluzioni ecologiche, etiche e scientificamente fondate siano possibili, senza ricorrere alle fucilate. I cervi non hanno voce, ma noi continueremo a parlare per loro. Finché ogni fucile sarà deposto e la natura sarà difesa, non ci fermeremo” – conclude Caporale.