Sabato, 10 Maggio 2025 Nazionali

Referendum dell’8 e 9 giugno: i 5 questiti

La partecipazione dei cittadini al voto è importantissima

Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 si terranno in Italia cinque referendum abrogativi, con i cittadini chiamati a esprimersi su importanti temi di cittadinanza e lavoro.
Il referendum si svolgerà in due date:
– Domenica 8 giugno 2025 dalle 7 alle 23;
– Lunedì 9 giugno 2025 dalle 7 alle 15.
Per votare è necessario presentarsi al proprio seggio muniti di:
• Tessera elettorale;
• Documento di identità valido.
Possono votare tutti i cittadini italiani maggiorenni iscritti nelle liste elettorali del proprio Comune.
Nei referendum del 2025 si esprime la propria volontà barrando una delle due opzioni:
SÌ: per abrogare (eliminare) la norma indicata
NO: per mantenere in vigore la legge attuale.
I referendum sono validi solo se si raggiunge il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto.
I 5 quesiti referendari:
1. SCHEDA BLU Cittadinanza italiana per stranieri
Quesito: Vuoi abrogare la norma che impone un periodo minimo di 10 anni di residenza legale per ottenere la cittadinanza italiana?
Cosa prevede la legge attuale:
Per i cittadini non comunitari, la cittadinanza italiana può essere richiesta solo dopo 10 anni di residenza legale e ininterrotta, con determinati requisiti reddituali e di condotta.
Cosa cambia con il sì:
Il periodo verrebbe ridotto a 5 anni, avvicinandosi agli standard europei. La modifica includerebbe automaticamente i figli minorenni dei richiedenti, semplificando l’inclusione sociale e i diritti civili delle seconde generazioni.
2. SCHEDA VERDE Abrogazione del contratto a tutele crescenti (Jobs Act)
Quesito:
Vuoi abrogare il decreto legislativo n. 23/2015 sul contratto a tutele crescenti?
Cosa prevede la legge attuale:
Il Jobs Act ha introdotto nel 2015 un nuovo contratto a tempo indeterminato che prevede tutele crescenti in caso di licenziamento, in base all’anzianità di servizio. Ha inoltre ridotto il reintegro in caso di licenziamento illegittimo, privilegiando l’indennizzo economico.
Cosa cambia con il sì:
Si tornerebbe alla disciplina precedente, che prevedeva un maggiore ricorso al reintegro sul posto di lavoro (articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori) e un rafforzamento delle tutele per i neoassunti.
3. SCHEDA ARANCIONE Indennità per licenziamento illegittimo nelle piccole imprese
Quesito:
Vuoi abrogare le norme che limitano l’indennità per licenziamento illegittimo nelle imprese con meno di 15 dipendenti?
Cosa prevede la legge attuale:
le aziende con meno di 15 dipendenti prevedono un regime attenuato: in caso di licenziamento senza giusta causa, il lavoratore ha diritto a un’indennità più bassa rispetto a chi lavora in aziende più grandi.
Cosa cambia con il sì:
verrebbe eliminata questa disparità, estendendo le stesse tutele (soprattutto economiche) anche ai lavoratori delle piccole imprese. Si ridurrebbe così un divario critico nel mondo del lavoro italiano.
4. SCHEDA GRIGIA Regole sui contratti a termine
Quesito:
Vuoi abrogare alcune norme che facilitano l’uso prolungato dei contratti a tempo determinato?
Cosa prevede la legge attuale:
La normativa vigente consente contratti a termine fino a 24 mesi, con possibilità di proroghe, spesso senza l’obbligo di specificare una “causale” nei primi 12 mesi. Questo ha favorito la proliferazione di contratti a breve termine.
Cosa cambia con il sì:
Si tornerebbe a una regolamentazione più rigida, introducendo limiti più stringenti alla durata e al rinnovo dei contratti a termine, per ridurre la precarietà lavorativa.
5. SCHEDA ROSSA Responsabilità solidale negli appalti
Quesito:
Vuoi abrogare la norma che limita la responsabilità solidale del committente negli appalti in caso di infortuni
Cosa prevede la legge attuale:
In molti casi, il committente non è ritenuto responsabile degli infortuni subiti dai lavoratori di appaltatori o subappaltatori, se questi derivano da rischi tipici della loro attività.
Cosa cambia con il sì:
Verrebbe ripristinata la responsabilità solidale, anche nei casi di rischio specifico. Il committente risponderebbe direttamente insieme all’impresa esecutrice, aumentando la tutela della sicurezza sul lavoro.