Giovedì, 1 Maggio 2025 Abruzzo75 anni fa l'eccidio di CelanoL’ex parlamentare Melilla, "Furono i sicari fascisti"“A Celano il 30 aprile del 1950 alla vigilia della festa del lavoro, due braccianti, Antonio Berardicurti di 35 anni e Agostino Paris di 45 anni, vennero assassinati da sicari fascisti prezzolati al culmine delle grandi lotte per la terra nel Fucino, latifondo di proprietà del Principe Torlonia. Un mese prima a Lentella in provincia di Chieti altri due braccianti, Cosimo Mangiocco e Nicola Mattia, erano stati uccisi nel corso di una manifestazione sindacale insanguinata da una aggressione poliziesca”. Lo afferma la nota di Gianni Melilla, ex parlamentare e presidente del Consiglio abruzzese. “A Celano il 30 aprile del 1950 alla vigilia della festa del lavoro, due braccianti, Antonio Berardicurti di 35 anni e Agostino Paris di 45 anni, vennero assassinati da sicari fascisti prezzolati al culmine delle grandi lotte per la terra nel Fucino, latifondo di proprietà del Principe Torlonia. Un mese prima a Lentella in provincia di Chieti altri due braccianti, Cosimo Mangiocco e Nicola Mattia, erano stati uccisi nel corso di una manifestazione sindacale insanguinata da una aggressione poliziesca – prosegue Gianni Melilla – L’Abruzzo fu all’avanguardia nazionale di quel grande movimento che produsse risultati straordinari come la riforma agraria. Le terre del Fucino furono espropriate al Principe Torlonia e assegnate ai contadini, e inoltre si realizzò in provincia di Teramo e L’Aquila un sistema idroelettrico con grandi centrali in cui lavorarono per tanti anni migliaia di operai e che ancora oggi producono energia elettrica pulita non solo per l’Abruzzo ma per l’Italia. Quei due poveri braccianti di Celano (AQ) furono assassinati il 30 aprile 1950 solo perché chiedevano lavoro e pane per le loro famiglie”. “Di Vittorio e tutti i dirigenti della Cgil, del Pci e del Psi vennero a Celano ai funerali. Il 1 maggio del 1950 fu segnato dal l’eccidio di Celano. Si svolse anche uno sciopero generale nazionale indetto dalla CGIL in segno di protesta contro la repressione e di solidarietà con la le lotte sindacali del Fucino. Veniamo da quella storia e ancora oggi, a distanza di 75 anni da quell’eccidio non abbiamo dimenticato quei due braccianti e la forza morale di una grande lezione sindacale e politica. Berardicurti e Paris erano uno comunista e l’altro socialista. Allora la sinistra comunista e socialista era protagonista di un grande movimento popolare per la giustizia sociale e la promozione umana. Veniamo da lontano, la storia non va dimenticata soprattutto contro i tentativi di infangarla e ricostruirla con gli occhiali del neofascismo e della nuova destra italiana. Si può essere invece ancora fieri di venire dalla grande Storia del PCI , del PSI e della grande CGIL di Di Vittorio”. |