Martedì, 15 Aprile 2025 AbruzzoFa discutere il blocco delle assunzioni di amministrativi nelle ASLUna precisazione: nessuno stop per i concorsi già avviatiNon interesserà i concorsi già avviati, come quello dei 53 amministravi nella Asl provinciale dell’Aquila, il blocco delle assunzioni di personale amministrativo disposto dal Dipartimento Salute della Regione Abruzzo, con un provvedimento firmato dal direttore, Emanuela Grimaldi, e indirizzato alle quattro Aziende sanitarie abruzzesi. Secondo quanto appreso, infatti, andranno avanti le procedure per i concorsi già iniziati, mentre sono state sospese immediatamente, e in “via cautelativa”, le assunzioni del personale amministrativo, i rinnovi dei contratti a tempo indeterminato sia interinali che diretti, come pure l’attivazione di nuove consulenze esterne. Il provvedimento ha fatto seguito al pacchetto deciso dalla maggioranza di centrodestra a guida Marco Marsilio (FdI) che, a inizio aprile, ha licenziato in Consiglio regionale l’aumento dell’addizionale Irpef a scaglioni di reddito, per coprire il buco della sanità che nel 2024 ammonta a 180 milioni di euro, di cui 90 già accantonati. La decisione è datata 10 aprile, il giorno precedente la riunione tecnica del tavolo di monitoraggio a Roma nel quale la Regione ha presentato i “giustificativi” al ripiano del debito, tra cui la manovra di 42 milioni legata all’aumento delle tasse. Come sottolineato in una nota dell’Ente, si è trattato di una riunione interlocutoria nel corso della quale alla Regione Abruzzo sono state fatte osservazioni che dovranno essere chiarite in in prossimo tavolo. Uno stop che ha innescato nuove polemiche dopo le eclatanti proteste dei giorni scorsi che hanno portato le opposizioni ad occupare il Consiglio regionale, all’Aquila, e alla manifestazione di cittadini e sigle sindacali. Per il deputato Pd Luciano D’Alfonso: “La Regione targata centrodestra cerca di chiudere la stalla quando ormai i buoi sono già scappati, bloccando ‘l’avvio di procedure di reclutamento del personale amministrativo, incluse quelle relative al rinnovo dei contratti di somministrazione, nonché di consulenze esterne’ nelle Asl. È una delle conseguenze del buco di bilancio da 180 milioni registrato al 31 dicembre scorso nel settore della sanità, un disavanzo che pochi giorni fa ha determinato l’aumento delle addizionali Irpef da parte della giunta regionale, sancito poi da una seduta consiliare tenuta al chiuso di un bunker. Bloccare assunzioni e consulenze è un passo estremo, che mette in forte difficoltà le strutture sanitarie e ne mina alle fondamenta la capacità funzionale. I risultati di 6 anni di gestione di Marsilio hanno portato l’Abruzzo a diventare la regione in cui 120mila persone devono rinunciare alle cure, la mobilità passiva ruba 104 milioni all’anno e i Livelli Essenziali di Assistenza – soprattutto la prevenzione e la sanità territoriale – sono tali da farci figurare al 18° posto sulle 20 regioni italiane, per non parlare dei global service fuori controllo e portati a cavallo, poiché si ha antipatia per i controlli e le misurazioni e troppa simpatia per le frequentazioni”. A rispondere il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia: “Ancora una volta la sinistra si abbandona a strumentalizzazioni e letture distorte di una nota tanto ordinaria quanto chiara. La sospensione temporanea delle nuove procedure di reclutamento di personale amministrativo non riguarda le procedure già avviate, che proseguiranno regolarmente. Si tratta di una misura transitoria, in attesa della puntuale declinazione della manovra prevista dal legislatore il 3 aprile. È importante sottolineare che non vi è alcun intervento sul personale sanitario, a tutela del mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e a garanzia delle prestazioni sanitarie per i cittadini”, “Sorprende che un parlamentare si esprima in questi termini, anziché condannare l’occupazione dell’Aula consiliare messa in atto da alcune forze politiche, in totale spregio delle istituzioni. Noi abbiamo agito per preservare il Consiglio regionale e garantire il rispetto delle regole democratiche. Sarebbe interessante sapere quale sarebbe stata la reazione dell’onorevole Luciano D’Alfonso se ad essere occupata fosse stata l’aula del Parlamento”, ha concluso Verrecchia. |