Giovedì, 31 Ottobre 2024 Abruzzo

La denuncia: "Assediato in casa da una donna dell'Est"

Il racconto di due ore di paura vissute da un cittadino

“Alle 2 di notte mi sono alzato dal divano di soprassalto perché stavano forzando la mia porta di casa allorché ho tirato due bracciate forti sulla porta strillando che gli avrei spaccato la testa e di andarsene. Dall’altra parte della porta c’era una signora di mezza età; la signora dell’est strillava e intimava di aprire la porta nella sua strana lingua poco comprensibile”.

Inizia così il racconto di un cittadino aquilano, S.M. della sua notte di paura. La persona che ha minacciato la sua tranquillità, staccando la luce del condominio, sottraendo una bici, entrando in una auto per ascoltare musica, da quando si apprende, sarebbe la stessa donna bulgara, U.M., di 3o anni, che il giorno seguente avrebbe provato a rapire due bambini all’uscita della scuola elementare “Mariele Ventre”, all’Aquila, residente in altra città ma da alcuni giorni a l’Aquila.

La Questura dell’Aquila ha notificato alla donna la misura di prevenzione personale del foglio di via obbligatorio.

Prosegue il racconto il cittadino.

“Alla donna le ho detto di andare via altrimenti avrei chiamato la polizia ma lei non ne voleva sapere e continuò a forzare la porta; ho chiamato il 113 la prima volta più o meno intorno alle 2:15, mi hanno risposto e mi hanno assicurato che avrebbero mandato la pattuglia, ma niente, nessuna pattuglia è sopraggiunta. La donna è entrata nella cabina tecnica sul pianerottolo per cercare materiale per scassinare ma per fortuna non trova nulla e si dirige prima verso l’appartamento difronte, poi anche in quelli del piano superiore e inferiore dove ci sono universitari e gente anziana; accortasi che non riusciva ad entrare è ritornata al piano terra per spegnere i contatori, compreso il generale del condominio. Eravamo al buio totale”.

“La cosa di cui avevo più paura era che la pazza poteva non essere sola, che aveva degli aiutanti, non potevo rischiare di aprire perché ero solo. Non potevo rischiare. Passati 15 minuti  e più ho ricontattato il 112 che mi ripassa il 113 spiego che la situazione è critica che al palazzo c’erano famiglie con bambini piccoli e anziani ma risponde che c’è solo una pattuglia che stava già facendo un intervento, mi hanno detto di aspettare; nel panico spiego che non sapevo come comportarmi se fosse riuscita ad entrare perché anche io avevo dei figli che avrei difeso ad ogni costo, tra l’altro pensai di chiudere le porte interne delle camerette a chiave sia per proteggerli dal peggio sia speravo non si svegliassero per evitare quindi di farli assistere allo scenario terrificante.

“Chiamai il mio carissimo amico d’infanzia perché i suoi genitori vivono al piano di sopra per avvisarlo e chiedergli se poteva venire a riprendere la scena dalla strada antistante il palazzo con il cellulare, subito dopo accorse pure lui per il ripristino della luce. Decisi quasi da subito di uscire fuori sul balcone della sala che fiancheggia le vetrate delle scale del palazzo per fare un video con il cellulare. Sono riuscito a riprenderla la pazza che dopo un’oretta circa è uscita con una bicicletta di una bambina che era nel sottoscala e che aveva appena rubato per spostarsi più velocemente; ha provato ad aprire le macchine dei condomini e anche le serrande dei garage”.

“Poco dopo è riuscita ad accedere in una Fiat punto ha acceso anche lo stereo ad alto volume, non contenta del poco rumore che riusciva a creare si è attaccata al clacson e continuando a strillare nella sua lingua incomprensibile. Mi sono reso conto che erano passate più di 2 ore dalle svariate chiamate di soccorso che non solo io ho effettuato ma nessuno è intervenuto”, conclude il cittadino.