Giovedì, 20 Luglio 2023 Chieti

Ripristinata la scritta DUX, Polemiche ed esposti alla Procura

L’Anpi: “L’iniziativa è una una chiara apologia del fascismo attraverso l’ostentazione di un emblema usuale della organizzazione fascista"

Polemiche per la decisione del Comune di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, di restaurare la scritta DUX, impressa dalla propaganda fascista,

L’Anpi della provincia di Chieti ha presentato un esposto alla procura di Lanciano ipotizzando la violazione  norma sull’apologia del fascismo, e ha inviato copia dello stesso esposto al Prefetto di Chieti.

Interviene anche il coordinatore regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro

“Siamo a Villa Santa Maria, nel Sangro dei patrioti della Brigata Majella, a uno sguardo dal loro sacrario. Per la seconda volta il Sindaco ha deciso di fare riemergere la scritta DUX, impressa sulla roccia dalla proponga fascista, cioè di un criminale che firmò le leggi razziali e condannò alla morte milioni di italiani”, attacca l’ex deputato

“Quando ero parlamentare sollevai il caso, se ne occupò la stampa e testate televisive nazionali. Il tempo e il disonore nel tempo hanno cancellato quella scritta, il Sindaco la fa riemergere per la seconda volta – prosegue D’Alessandro -. Non vorrei che per farlo siano addirittura stati impiegati fondi pubblici. Libero di farlo proprio perché non c’è più un DUX che domina ormai solo sulla pietra. Ma la domanda è perché? Può darsi che non ci si renda conto che proprio quel nome, proprio nel Sangro, proprio anche a Villa Santa Maria ha rappresentato dittatura, morte, dolore, fame? Quando si normalizza la vergogna che è stata, la vergogna continua a vivere” .

Incalza l’Anpi: “L’iniziativa è una una chiara apologia del fascismo attraverso l’ostentazione di un emblema usuale della organizzazione fascista, perseguibile ai sensi dell’art. 2 della legge 26/4/1993, n.122. Risulta inoltre che l’area interessata dal ripristino della scritta, sia sottoposta a vincolo paesaggistico e qualsiasi mutazione dei luoghi dovrebbe essere autorizzata nelle forme previste, e per quanto è dato di sapere, non risulta essere stata rilasciata alcuna autorizzazione in merito”.

E aggiunge nella nota l’Anpi: “Non vi è alcuna giustificazione nel ripristinare scritte o simboli del fascismo, cosi facendo si offende quanti combatterono contro il fascismo e la coscienza democratica degli italiani, è un’azione intollerabili. Si confida che le autorità preposte sappiano individuare e sanzionare i responsabili”.