Martedì, 27 Ottobre 2015 AbruzzoLa difesa attacca: le bugie di Angelini prese come oro colatoL’avvocato Valentini: «Stravolti dai pm logica e diritto». Carli (legale di Aracu): «Voleva solo salvare le cliniche»di Fiampiero Giancarli «Personaggio inattendibile, contraddittorio, mai coerente, piegato solo a tutelare i propri interessi». Le difese degli imputati coinvolti nel processo d’appello sullo scandalo Sanitopoli sono legate da un unico filo conduttore: demolire la credibilità di Vincenzo Angelini, il grande accusatore che con le sue denunce fece cadere nel 2008 la giunta regionale guidata da Ottavianio Del Turco inguaiando l’ex presidente, altri politici di spicco e manager cui avrebbe dato mazzette per 15 milioni. Ma ieri l’avvocato Cristiana Valentini, che ha chiesto l’assoluzione per l’ex manager Asl di Chieti, Luigi Conga, ha attaccato anche l’intero impianto accusatorio. [L'avvocato Cristiana Valentini] «Nel momento in cui Angelini», conclude, «fa le sue dichiarazioni alla procura, non aveva più denaro sufficiente per una gestione serena delle sue case di cura, che non esistevano più, erano gusci svuotati da lui stesso, lo dicono i consulenti». «Vincenzo Angelini aveva e ha sempre avuto un suo disegno e Del Turco, Aracu e gli altri imputati ne sono stati lo strumento che doveva portare a salvare i conti e l'azienda». Così si è espresso l’avvocato Francesco Carli, difensore dell'ex deputato Sabatino Aracu. «Ciò che è stato preso per oro colato e valorizzato, la cosiddetta prova regina cioè che Angelini si sia autodanneggiato, non è vero», ha evidenziato Carli, «e Aracu è finito sotto processo in modo sconcertante». «Lo stesso Angelini», ha proseguito l’avvocato, «in un colloquio con i magistrati ha detto di essere lì per salvare la sua azienda. Quella era la sua vera finalità. Ripeto: gli attuali imputati erano solo lo strumento per salvare i suoi conti ma le sue cliniche erano irrimediabilmente decotte E poi ci sono stati i suoi molteplici cambi di versione che hanno spiazzato tutti». Anche l’avvocato Giovanni Cerella, che difende l’ex assessore Antonio Boschetti, non ha dubbi: «Le contestazioni di Angelini sono una macroscopica invenzione e un'accusa calunniosa. Hanno distrutto un giovane avvocato, Boschetti, con un processo inventato e con false dichiarazioni di Angelini, trattato come un attore, ascoltato dieci volte da tre pubblici ministeri per tenere in piedi le accuse», ha aggiunto Cerella. Infine l’avvocato Luca Silvestri ha chiesto l’assoluzione per uno degli imputati «minori», Giampiero Di Cesare, funzionario Asl. Fonte "Il Centro" |