Giovedì, 12 Giugno 2014 Vastese

La consacrazione a Vescovo di mons. Camillo Cibotti: una testimonianza di fede

Chiesa di Dio popolo in festa! ..fatemi un po’ di spazio per favore ..

di Ines Montanaro

 

Le notizie della disposizione logistica della Ordinazione episcopale di Mons. Camillo Cibotti  al Santuario della Madonna dei Miracoli a Casalbordino (Ch) sono state presentate dalla stampa e altre fonti d’informazione,  in modo  diverso:

1. sarà all’interno  della chiesa ed aperta solo ai possessori di pass ;

2. Si svolgerà  completamente all’aperto nel grande piazzale antistante  il Santuario.

In realtà, è stato – com’è giusto e liturgico – all’interno ma, da fuori,  si poteva seguire su un maxischermo allestito sul sagrato da sotto un porticato ombreggiato e con un numero congruo di posti a sedere.

In effetti,  la chiesa, conteneva a malapena:  i fedeli di Isernia –Venafro  -che per qualche ora devono essere rimaste..città deserte - le autorità civili,   il servizio d’ordine, la protezione civile, i tanti sacerdoti, i religiosi e le religiose,  i fedeli, gli amici..  i numerosi Vescovi convenuti da diverse Diocesi. Era presente - in spirito ecumenico -  persino un sacerdote ortodosso di nome padre Anatoli.

Non solo la grande navata centrale, quelle più piccole laterali e i transetti erano stracolmi, ma persino l’ampio presbiterio che  sembrava non poter contenere i concelebranti. Per un attimo,  ho temuto che.. neppure il neo Vescovo..trovasse posto.

La Madonna ha fatto il miracolo di far entrare anche chi scrive che non era riuscita ad ottenere  il benedetto pass,  un dono dal cielo arrivato  per mezzo di una signora  che ha rinunciato ad entrare all’ultimo minuto per via del caldo temuto:  “un’attenzione”   della Mamma mi ha fatta trovare al posto giusto..al momento giusto.  Ogni tentativo di convincere l’efficientissimo Servizio d’ordine era stato vano. Fossero così incorruttibili tutti i potenti della terra!.

Nessuno può dire quanti eravamo, neppure per approssimazione.. solo il Signore  ha potuto contarci..  I parcheggi,   pur grandi,   erano pieni in un  modo che solo una foto da un aereo avrebbe reso  l’idea.  Una gentile signora della protezione civile, mi ha informata sulla “strana” assenza dei pullman che non vedevo: tutti erano stati dirottati verso Casalbordino lido e,  i fedeli,  sono stati trasportati al Santuario con un servizio di navette.  Per  rendere con un immagine  il loro  numero bisogna evocare  l’ immagine biblica de : “ le migliaia di miriadi”  dei figli di Rebecca e Isacco ( cfr Gen 22, 60).

 Una simbolica “rosa dei venti”  tracciata mentalmente  con le risposte dei presenti,   indicava  gli invisibili  “punti cardinali” delle varie provenienze : Casalbordino e tutti i suoi abitanti  in primis, poi Isernia, Venafro, Chieti, Vasto, Campobasso, Lanciano, Teramo, Sulmona, Trivento, Avezzano,  Atessa, Castel di Sangro, Termoli, Capracotta ..chi può dirli tutti ?. Forse i parcheggi con le auto? Neppure, perché tutti i Casalesi saranno venuti certamente  a piedi . L’11 giugno è’ il giorno della festa della Madonna dei Miracoli – Patrona della Diocesi - il giorno in cui i pellegrini sono stati  tradizionalmente sempre numerosissimi e  la Consacrazione episcopale  di Monsignor Camillo Cibotti di ..Casalbordino,  si è inserita nel suo grembo  come un gioiello nel cuore della roccia, nel Pane   spezzato, nella  fraternità tutta ..fin nella preziosa bottiglietta d’acqua condivisa senza schizzinosità.   Persino le bancarelle dei tanti venditori ambulanti stranieri e non,  con i loro colori e profumi,  erano parte integrante e sostanziale  del  giubilo per questo evento, come i  grappoli di palloncini in vendita che  rallegravano bambini e cielo azzurro si, proprio come le parole del canto:  “Chiesa di Dio popolo in festa”  è stato un unicum di misteri divini e tripudio umano, tanti raggi di luce  che  si sono concentrati come un punto focale sotto lo sguardo di Maria.  I tre Vescovi  previsti dalla tradizione  per l’Ordinazione c’erano tutti :  Monsignor Giancarlo Bregantini Arcivescovo di Campobasso-Boiano, Monsignor Bruno Forte (consacrante) e Monsignor Salvatore Visco, Vescovo di Capua e Amministratore apostolico della Diocesi di Isernia-Venafro,  di cui,  Monsignor Camillo Cibotti prenderà al più presto il  ruolo di Ordinario. Erano presenti anche tutti i vescovi della CEAM ( Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana) e tanti altri impossibile da conosce e/o riconoscere.

La Celebrazione eucaristica tutta,  è stata sottolineata e impreziosita  sin dall’inizio  con dei canti meravigliosi eseguiti da un coro femminile e maschile a quattro voci. Le Letture della liturgia della Parola sono state scelte dal Libro dei Proverbi ( 8,22 -31) che prefigura Maria come Sede della Sapienza, il Salmo 44 che esalta la bellezza di una Sposa e regina, la Seconda Lettura da quel meraviglioso Libro di consolazione che è l’Apocalisse(cfr Ap 21, 1-5) , nel passo  che ci promette “cieli nuovi e terre nuove” e nell’immagine radiosa della Gerusalemme celeste che  come sposa  scende dal cielo e delle lacrime che saranno tutte asciugate.  

Il Vangelo, invece, è stato quello di Giovanni  delle “Nozze di Cana” divinamente cantato dal diacono Andrea Manzone che sarà ordinato a breve sacerdote.  Nel loro ’insieme”,  una traccia biblica tutta Mariana scelta,  per l’Ordinazione di  Mons. Camillo  Cibotti, che ha fatto del suo stemma episcopale un Inno d’Amore a Maria.

Subito dopo i riti d’introduzione, Il Vescovo di Chieti-Vasto Monsignor Forte, esprime la sua gratitudine al Santo Padre per la nomina a Vescovo di Mons. Cibotti, segno di predilezione per la nostra Chiesa locale ma, anche dispiacere per il  venir meno di un aiuto importante per il suo ministero. Nell’Omelia che segue, egli,  fa una lettura multipla del Vangelo delle nozze di Cana  che presenta come prototipo dei segni che manifestano la gloria di Gesù,  Maria come colei che indica la strada ai discepoli  e  spiega il significato del vino come simbolo della Nuova Alleanza già prefigurata da diversi profeti. In Isaia specialmente  come simbolo della Torah (la Legge ebraica) che deve riempirci fino agli occhi.  Sempre il vino,  per significare  che Dio – con Gesù – è entrato in modo potente nella Nuova Alleanza. Poi parla delle  anfore contenenti l’acqua della purificazione   che rappresentano la Radice Santa del popolo ebraico e la Chiesa messianica e  i servi che sono l’immagine di noi  tutti.   Maria che parla per l’ultima volta dicendo: “fate tutto quello che egli vi dirà”,  manifesta la  fiducia incondizionata nel Figlio.  Un “indicatore di direzione” per tutti noi e anche per il neo Vescovo che viene invitato dal Presule  a donare  ai suoi fedeli tutti e  in modo prioritario  la fede  e l’evangelizzazione. Poi, Monsignor Forte, ha  invitato  i fedeli di Isernia-Venafro a chiedere per loro con altrettanta forza la fede al loro Pastore. Egli  termina con una preghiera a Maria Vergine dell’ascolto, Arca dell’Alleanza in cui cielo e terra si sono incontrati e  Madre della Speranza, per sostenere  Camillo Vescovo nel suo ministero.  Un altro interminabile applauso conclude la Liturgia della Parola.

Dopo la lettura del Mandato del Santo Padre segue l’interrogazione dell’Ordinando sulla sua effettiva volontà di esercitare il proprio ministero fino alla morte. La risposta  di  don Camillo, chiara e netta  nella sua pronuncia che  ravviva anche la nostra fede è sempre : “lo voglio”.

Subito dopo,  Monsignor Camillo  si stende prono sul tappeto predisposto,  mentre il coro e tutta l’assemblea canta le litanie dei santi. E’ stato un momento solenne e di grande emozione:   il  simbolo altamente visibile dell’ umiltà di un uomo che si annienta davanti a Dio e al ministero che gli sarà subito dopo conferito. Nel silenzio -  ad un tratto  quasi irreale -  nonostante le centinaia di persone presenti ,  sembrava veramente di veder volare nello spazio aereo della basilica tutti quegli angeli e santi che abbiamo invocato cantando  a protezione del novello  Pastore consacrato al Signore e alla sua gente.

E’ seguita poi,  l’Ordinazione vera e propria dalle mani di Monsignor Forte e  l’imposizione delle mani  da parte del consacrante e dei concelebranti. L’imposizione delle mani è  un rito antichissimo, una sorta di benedizione e trasmissione dei poteri, quasi una messa a parte di qualcuno per una speciale missione. Mosè pone ad esempio la sua mano su Giosuè per farne il proprio successore (cfr Nm 27, 18-20; Dt 34, 9). Il rito è proseguito  con l’unzione crismale e una preghiera, la consegna del Vangelo, dell’anello, della mitra e del pastorale. Una serie di “consegne”,   simboli rispettivamente di: impegno e annunzio della Parola di Dio, vincolo di fedeltà alla Chiesa  sposa di Cristo,  fulgore della santità nel presentarsi a Cristo e della guida e cura del gregge a lui affidato.

Terminata la liturgia eucaristica e la benedizione finale,  il Neo Vescovo Monsignor Camillo Cibotti ha rivolto un pensiero a tutti i presenti,   preceduto e seguito da applausi scroscianti e una  gioia incontenibile che si è fatta:  ressa, spinte e..un continuo “fatemi un po’ di spazio per favore”  da parte di tutti coloro che avrebbero voluto salutarlo, parlargli, baciare l’anello, comunicargli la propria gioia,  ma eravamo in tanti, tantissimi, dunque.. impossibile.  Lo salutiamo allora con quella preghiera che ha scritto sul proprio stemma “ non stancarti di dire Ave Maria” e ci immergiamo di nuovo in quel mondo di umanità delle bancarelle degli ambulanti, tra bambini,  giovani e meno giovani, in direzione delle nostre case e famiglie: il popolo di Dio che  s’incammina con Monsignor Camillo e tutti gli altri pastori,  sulle strade del Vangelo  con  fede ravvivata,   facendo sostare a lungo  nel nostro cuore la preghiera a  Maria quella Donna che spazzò le nubi della distruzione dal raccolto  dei poveri  e apparve ad ..un povero: il contadino Alessandro Muzi nel lontano 11 giugno 1576.  Una scelta   non casuale,  quella di questa Ordinazione Episcopale di  don Camillo  nel giorno della  festa della Madonna dei Miracoli,  nella sua Casalbordino:.. una festa “nel cuore in festa”  della Mamma e di miriadi di fedeli.

 

 

Nota bene: si ringrazia l’anonima signora che mi ha donato il pass, la signora Filomena Flesca di Capracotta che,  con affetto materno,  ha custodito le mie cose mentre cercavo  di muovermi per qualche foto e, il preziosissimo giovane  Daniele Petrocella di Castel di Sangro che ha scattato da postazione migliore tutte le foto in primissimo piano e le ha spedite via mail in nottata.  Tutti saranno ricordati nella preghiera.