Mercoledì, 15 Maggio 2013 Abruzzo

E' morto Spallone ex sindaco e medico di Togliatti

Era ricoverato nel reparto di rianimazione di una clinica di Roma

di Roberto Raschiatore

Mario Spallone, l’ex sindaco di Avezzano e di Lecce nei Marsi, è morto intorno alle 15 nella clinica Annunziatella di Roma. Il professore, che il prossimo 22 ottobre avrebbe compiuto 96 anni, era malato da qualche settimana e nelle ultime ore le sue condizioni di salute sono progressivamente peggiorate. L'ex medico di Palmiro Togliatti e del Pci era ricoverato nel reparto di rianimazione della casa di cura di proprietà del fratello Dario.

In clinica i familiari e i collaboratori più stretti hanno seguito l’evolversi della situazione. La notizia si è subito diffusa sia a Lecce nei Marsi, paese d’origine, che ad Avezzano. Spallone è stato sindaco di Lecce dal 1970 al 1985. Dal 1993 al 2001 ha ricoperto il ruolo di primo cittadino ad Avezzano, dopo avere invano tentato, nel 1987, di diventare senatore nel collegio della città. E si era candidato anche alle Comunali 2012 a capo della lista “Per la Marsica e per Avezzano”. Il più anziano aspirante sindaco d’Italia. Anni prima, invece, era tornato a fare il consigliere comunale a Lecce nei Marsi.

La sua notorietà a livello nazionale è dovuta soprattutto al suo ruolo storico di medico di Togliatti. Più in generale, fu il medico ufficiale dei comunisti italiani e non solo (si rivolgevano a lui anche dirigenti e dipendenti delle ambasciate dell’Europa orientale). Il suo rapporto professionale e personale con il gruppo dirigente del Pci era tale da permettergli di installare un ambulatorio al piano terra delle Botteghe Oscure, per le iniezioni e le ricette d’urgenza; di ricevere e smistare molte domande di militanti che volevano farsi operare in Urss; di trasformare una delle sue cliniche romane, Villa Gina, in vera e propria clinica del Pci. Aiutò Togliatti e la Iotti nel periodo in cui la loro relazione era clandestina. Ha raccontato la sua vita col capo comunista in Seguendo Togliatti (Editore Napoleone, 1993). In casa del generale dei carabinieri Giorgio Manes furono scoperte carte risalenti agli anni Sessanta dalle quali risulterebbe essere stato l’agente di collegamento tra il Pci e il servizio segreto del Sifar.