Martedì, 3 Gennaio 2012 AbruzzoPescara, studente universitario scomparso L'ultima telefonata all'amico: "Era sereno"I carabinieri acquisiscono i tabulati dei cellulari. Roberto Straccia prima di scomparire chiama l'amico del cuore che racconta: "Non aveva motivo per scappare"Pubblicato su "Il Centro"
di Simona De Leonardis PESCARA. Roberto Mignini ha 24 anni e fa l'assistente di volo. Marchigiano di Monte Rubbiano, è il migliore amico di Roberto Straccia ed è lui ad averlo sentito per ultimo mercoledì 14 dicembre, poco prima che lo studente di Lingue uscisse dall'appartamento di via Teofilo D'Annunzio per andare a correre sul lungomare di Pescara. Questo emerge dai tabulati telefonici che i carabinieri stanno visionando da ieri, e questo conferma lo stesso Mignini al Centro. «È vero, l'avevo sentito qualche minuto prima che andasse a correre per salutarci, come facevamo spesso. È il mio migliore amico e quel giorno l'avevo sentito già la mattina». Contatti frequenti, fatti di telefonate e sms e di viaggi insieme. «Faccio l'assistente di volo intercontinentale, sto fuori venti giorni al mese, quando vado via per una settimana ho la possibilità di portarmi un amico e spesso ho portato Roberto con me. Due mesi fa in Honduras, ma anche in Brasile, in Madagascar, a Santo Domingo. Ci conosciamo dalle scuole medie, siamo stati in classe insieme fino alle superiori, e anche se non ci vediamo, ci sentiamo sempre. Roberto aveva due telefonini perché con il Vodafone avevamo una promozione io e lui ed è sempre stato il nostro numero principale, e il Wind lo usava per gli amici e la famiglia». È con quel numero che anche la mattina del 14 dicembre i due amici si sentono una prima volta. «L'ho chiamato dicendogli che avevo fatto quattro esami. Lui mi ha detto che aveva consegnato la domanda per la laurea. "Dai che finisci e a febbraio ti porto da qualche parte", gli ho detto. Mi ha detto anche che aveva speso 400 euro per il cenone di Capodanno. Tutto normale». Quando i due si risentono sono passate le 14, Roberto si sta preparando per andare a correre. «L'ho chiamato per salutarlo, mi ha detto che si stava preparando per andare a correre e che ci saremmo risentiti al suo ritorno, dopo un'oretta. Era sereno, con la sua voce di sempre, di quando andava a correre. Non c'era nulla fuori dalla norma, nulla che potesse avergli fatto pensare di togliersi la vita o di scappare. Anche perchè ha una famiglia bellissima, a scuola è andato sempre bene, aveva un botto di amici, se voleva fare una vacanza aveva i soldi per farlo: non aveva nessun motivo. Deve essere successo qualcosa. Forse ha visto qualcosa che non doveva: Pescara è una città un po' così, ci sono zingari, senegalesi, drogati, travestiti, c'è di tutto. Oppure ha avuto una perdita di memoria, considerando che qualche giorno prima aveva dato una testata. Io non riesco a immaginare quale possa essere il motivo». Esclude categoricamente le ipotesi del suicidio e dell'allontanamento volontario l'amico, che di Roberto dice ancora: «Non avrebbe mai dato un dispiacere così alla famiglia. Piuttosto, se avesse avuto problemi così seri di cui non aveva parlato neanche con me, con cui si confidava, avrebbe scritto qualcosa, avrebbe spiegato il motivo per cui stava scappando». Quanto all'ipotesi della delusione sentimentale, il migliore amico di Straccia riferisce: «Non aveva alcuna storia in corso, anche con la ragazza di cui si è parlato c'era solo una grande amicizia. Una fidanzata non ce l'aveva, ma non aver avuto ancora una storia a 24 anni non mi sembra un motivo così scatenante. Perchè ora il rischio è che qualunque cosa può sembrare scatenante, ma non è così. C'è qualcosa che va al di fuori della sua vita. Penso di essere la persona che lo conosce meglio in assoluto: se dipendesse da lui sarebbe già tornato». |