Giovedì, 25 Agosto 2011 VastoVendere il Parco Aqualand, una proposta federalistaUna nota pubblicata oggi su "Primo Piano Molise"Mettere in vendita Aqualand ed investire il ricavato sulla rete fognaria della città, la proposta inoltrata dal presidente del consiglio Peppino Forte è forse la prima vera idea di programmazione partorita dal 2006 ad oggi dal governo di centrosinistra. Un’idea semplice e fattibile di un parco acquatico che dal 1994 ad oggi ha portato benefici solo ed esclusivamente ai gestori. Acqualand può fare gola ai professionisti del settore, ai grandi imprenditori che investono in ogni parte del Paese. E perché no, ai magnati russi che da anni stanno investendo soldi in tutta Europa, Italia compresa. Per il Comune rappresenta più un peso che altro. Nei primi dieci anni di gestione Acqualand organizzava concerti ed eventi in genere con cadenza settimanale, attirando a Vasto turisti e gente del comprensorio. Da svariati anni non è altro che una piscina attrezzata che produce ben poco in termini di economia turistica e di soldi nelle casse del Comune. Troppo importante, invece, ricostruzione della rete fognaria che quest’anno è vergognosamente esplosa nel cuore della spiaggia e l’altro ieri una falla si è aperta in pieno centro. Segnali di cedimento che definire preoccupanti sarebbe da irresponsabili. Stiamo parlando di un’autentica urgenza che va affrontata senza tatticismi e squallidi giochino. Siamo ormai ben avviati nell’era del Federalismo. I Comuni, invece che sbraitare in miseri cortei di pura propaganda politica, devono cominciare a programmare un registro contabile di entrate ed uscite che non ha nulla a che vedere con i dati riportati nei bilanci. Urge un libero contabile vero che riporti entrate ed uscite vere, altrimenti presto per Vasto arriverà la fine concreta, irreparabile. Si sta tergiversando troppo, si continua a ragionare con la flemma che ha caratterizzato la politica italiana da sempre. Non si tengono in considerazione la nuova realtà del federalismo, né tantomeno la continua regressione che si registra a livello mondiale nelle borse, nelle banche, nelle finanza, nelle imprese, negli investimenti. Dunque, che si proceda immediatamente con il via libera alla realizzazione di questa proposta e poco importa se saranno gli stessi gestori di oggi a rilevarne la proprietà. Vuol dire che introiteranno quello che si saranno meritati. Meglio ancora se arriveranno imprenditori in gradfo di dare un contributo concreto all’economia di tutta la città. Questa è la strada da perseguire sotto il profilo del patrimonio. Ve ne sono altre, le società Multiservizi di cui se ne parla sempre più pressantemente per snellire gli oneri e guadagnare qualità nell’offerta a 365 giorni l’anno. Per i turisti, quindi, e per i vastesi. Per chi sceglierà in futuro di venire a vivere in città, come è successo a grosse percentuali negli ultimissimi anni, ma solo per necessità lavorative e non per scelta di vita, fenomeno che ha interessato una fetta di campani e foggiani desiderosi di venire a vivere un’esistenza più sicura dopo averla frequentata per anni da turisti. Che si venda Acqualand, che si trovi una via d’uscita per il recupero e la riqualificazione delle eredità dei Genova Rulli. Che si rivedano le pazzoidi concessioni di cui è stata protagonista questa amministrazione in cinque anni. E poco importa se ora danno Peppino Forte per incavolato nero, ai vastesi non interessa per quali ragioni nascono questa proposta e le invettive che partono dal suo sito verso il governo della città da qualche settimana. Ai vastesi interessa trovare gente che ha capito qual’è la strada maestra per sopravvivere, riconfigurarsi e ripartire. Verso un futuro che ci consenta di andare in bagno senza la preoccupazione di saltare in aria…
Gabriele Cerulli |