Martedì, 5 Gennaio 2010 Abruzzo

Sevel: obiettivo 130 mila Ducato

Si lavorerà per tutto gennaio. Di Rocco (Cgil) invita alla cautela

Pubblicato su "Il Messaggero"

di MARIO GIANCRISTOFARO

LANCIANO - Luci ed ombre, per l’anno che è appena cominciato, attorno alla Sevel di Val di Sangro, la più grande fabbrica d’Abruzzo con 6.200 dipendenti. Partiamo dalla notizie positive. La prima è già nota da qualche giorno: la Fiat, nel presentare il “piano industriale” al Governo e alle parti sociali, ha assicurato che continuerà a produrre il “Ducato” nello stabilimento del Sangro, sia pure con una produzione ridotta per gli anni più immediati. Senza dubbio una buona notizia, come ha sottolineato anche il presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi.
La novità, ugualmente confortante, è che quelle di ieri e oggi dovrebbero essere le uniche giornate di cassa integrazione almeno fino al mese di marzo. Si usa il condizionale perché l’azienda comunicherà di mese in mese se ci sarà il ricorso alla cig: per ora è certo che si lavorerà per tutto gennaio. Per l’intero anno 2010, la Fiat conta di produrre in Sevel 130 mila “Ducato”, contro i 117 mila del 2009: un discreto aumento, soprattutto per commesse giunte dalla Francia della consociata Psa. Comunque, sempre poco in confronto ai 257 mila furgoni prodotti nel 2008.
Ma scuote la testa Marco Di Rocco, segretario provinciale della Fiom, quando sente parlare di ripresa e di fine della cassa integrazione. «I dati della Sevel - dice - vanno guardati con attenzione: non è il caso di cantare vittoria, tanto è vero che lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne ha detto che i prossimi anni saranno molto difficili. I fatti stanno così: della produzione record di 257 mila furgoni del 2008, 30 mila finirono nei magazzini e poi sono stati venduti nel 2009 in aggiunta ai 117 mila di nuova produzione. Adesso i magazzini vanno riempiti di nuovo e si spiega così la ripresa della piena produzione nei primi mesi di quest’anno». E aggiunge Di Rocco: «La cosa grave è però che la Fiat non dice come vuole gestire la crisi nel futuro; non sappiamo come si vuole utilizzare la Sevel. Per questo chiediamo con forza che la Regione si attivi per aprire un “tavolo Fiat” in Abruzzo per una gestione unitaria della crisi. In più, si devono chiarire le voci circa la prossima produzione da parte dalla Iveco di un furgone molto simile al “Ducato”. Restare nell’incertezza attuale non giova a nessuno».