Giovedì, 27 Dicembre 2007 NotizieAvezzano: don Elvis è stato censurato dal suo superioreUn Natale "frizzante" in terra dei Marsi per il nuovo vescovo Santoro che ha celebrato Messa nella stazionedi PINO VERI
Non è stato un Natale paludato quello passato in città, né sono stati di cartapesta i personaggi che lo hanno animato. Nel giro di poche ore si è passati dalla Messa alla stazione ferroviaria, celebrata dal Vescovo tra gli "invisibili" che vivono al caldo della biglietteria, alla contestazione attuata qualche ora dopo alla Messa delle 17,30 in Cattedrale da don Antonio Petrescu, don Elvis per intenderci, il vice parroco estimatore di Elvis Presley che imita il cantante anche nel vestire, il quale voleva dar luogo a una celebrazione, diciamo "musicale", e ha incontrato la resistenza del parroco don Giovanni Gagliardi. Don Antonio, nel corso della predica, ha censurato l'operato del suo superiore sostenendo di avere avuto una precisa autorizzazione del Vescovo a celebrare quella funzione come voleva lui e gli è stato invece impedito. Diciamo, insomma, che il mondo cattolico avezzanese non ha sonnecchiato e per diversi motivi e situazioni. Alla mezzanotte del 24 don Pietro Santoro, Vescovo dei Marsi, ha presentato nell'atrio della stazione ferroviaria un bambinello scuro di carnagione alla presenza dei volontari Caritas, dei "poveri" che di solito si servono della mensa e, inatteso, del sindaco di Avezzano Antonio Floris il quale ha smesso la cravatta berlusconiana alla quale si aggrappa per il resto dell'anno, ed è stato in prima fila con Santoro. Un bel gesto che ha fatto parlare di sé: la Messa alla stazione è venuta dopo la cena consumata alla mensa Caritas, tra gli indigenti. Ma chi l'avrebbe detto che a un gesto di pace sarebbe seguita, diciassette ore dopo, un dichiarazione di guerra tanto clamorosa nel corso della Messa del pomeriggio? Anche qui presenze illustri nei primi banchi: consiglieri comunali, rappresentanti delle istituzioni e semplici fedeli che non avevano avuto il tempo di santificare la festa al mattino. I benpensanti sono trasecolati mentre, tra le vecchiette, c'è chi ha dato ragione a don Elvis. Ora il Vescovo dei Marsi sarà chiamato a fornire alla Comunità ecclesiale alcune risposte. A esempio: fino a quando all'interno di una Chiesa e nel corso di una funzione religiosa si può cantare e suonare senza oltraggiare la solennità della circostanza? Don Elvis manifesta la necessità di svecchiare, di cambiare e forse anche di scandalizzare, don Giovanni invece vuole il rispetto delle regole e della tradizione. È così? Da San Paolo in poi è stato del resto questo il problema della chiesa globale: progredire o stare nella tradizione?
Messa alla stazione, messa cantata, don Aldo, parroco di Antrosano che costruisce muri davanti al Presepe per simboleggiare la separazione tra israeliani e palestinesi, non si può dire che quello marsicano sia stato un Natale borghese. Del resto chi legge il Vangelo sa che è preferibile una fede contrastata e sofferente, piena di Croci e di contraddizioni che una religiosità ossequiosa e stagnante.
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