Domenica, 22 Febbraio 2009 Abruzzo

Arte e parcelle d'oro: scontro in Comune a Pescara

Pd e Pdl ai ferri corti: dai costi del Wineglass alle spese per Bonito Oliva e le opere del Tribunale

Pubblicato su "Il Messaggero"

di FEDERICA GIALLORETO

Rissa su conti e parcelle d'oro: l'arte diventa il pomo della discordia tra maggioranza e opposizione. Succede a Pescara dove da giorni nel tritacarne delle polemiche è finito lo Huge Wineglass di Toyo Ito andato in frantumi una settimana fa. Un'opera nata sotto una cattiva stella, inaugurata alla vigilia della vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'ex sindaco D'Alfonso, in grado di dividere la città in estimatori e denigratori, e duramente contestata dal centrodestra. Proprio l'opposizione a Palazzo di città accusa la maggioranza di aver pagato l'architetto giapponese 240mila euro per un'opera durata solo due mesi. Poco importa che l'architetto sia stato anche l'autore della prestigiosa Torre dei venti di Yokohama e della Mediateca di Sendai. Eppure quel calice in metacrilato posto in qualunque altra città sarebbe stato un valore aggiunto e oggetto di visite guidate. Qui, invece, è solo oggetto di discussioni che andranno avanti fino a martedì, quando in commissione vigilanza saranno ascoltati i dirigenti della Clax Italia, ditta che ha realizzato l'opera, per fornire chiarimenti su fatture, pagamenti e contratti coi privati, leggi Lafarge e Banca Caripe che - va precisato - non ha niente a che vedere con la fondazione PescarAbruzzo. Ma la maggioranza non sta a guardare e risponde a colpi di atti e delibere dell'epoca Pace che parlano di consulenze d'oro al critico d'arte Achille Bonito Oliva. Nel 2003, infatti, fu bandito un concorso internazionale per tre grandi opere d'arte che selezionate dal professor Oliva hanno poi impreziosito gli interni del nuovo tribunale. Si tratta dell'Universo speculare di Michelangelo Pistoletto, del mosaico di Enzo Cucchi e della fontana di Ettore Spalletti, costati fior di milioni e collocati all'interno e all'esterno del palazzo di giustizia. Firme prestigiose, come quella di Toyo Ito, che vengono sacrificate sull'altare della politica e dello scontro di parte. Ed è qui che emerge tutto il provincialismo di una città che punta su grandi opere per abbellire i suoi spazi, ma poi di fatto non è in grado di apprezzarle. Ben altra cosa rispetto allo scontro politico è la nuova inchiesta aperta in procura dal pm Paolo Pompa, il quale - da quando giovedì gli agenti della squadra mobile hanno acquisito in Comune gli atti del Wineglass, indaga sull'architettura "economica" che ha portato alla realizzazione dell'opera. Al momento il fascicolo che parla di atti relativi, non contempla indagati né ipotesi di reato.
Ma è anche sui finanziamenti dei privati che si concentra l'attenzione della Procura, perché soprattutto per ciò che concerne il finanziamento della Lafarge, leggi cementificio, il Comune, stando a quanto denunciato dall'opposizione, avrebbe concesso una proroga alla delocalizzazione della struttura. Ma si tratta per ora solo di ipotesi. Di concreto c'è il difficile rapporto tra la politica e l'arte.