Venerdì, 8 Marzo 2013 Abruzzo

Abusi edilizzi alle Paillottes: De Cecco condannato, pizzeria da demolire

La Cassazione conferma 11 mesi di condanna all’imprenditore e 6 al direttore dei lavori

di Paola Auriscchio

La Cassazione rigetta il ricorso presentato dagli avvocati dell’imprenditore Filippo Antonio De Cecco e conferma la sentenza d’Appello che aveva condannato il cavaliere e titolare del Lido delle Sirene a 11 mesi di reclusione– la pena è stata sospesa – al pagamento di una multa da 39 mila euro e alla demolizione di quella parte dello stabilimento sotto l’insegna Il Granchio. Si chiude a distanza di quasi sei anni l’inchiesta partita da alcuni esposti che avevano lamentato presunti abusi edilizi nello stabilimento nato nel 2001 in piazzale Le Laudi, cresciuto nel tempo, arricchito da vari angoli ognuno con un nome diverso: il ristorante Les Paillotes da una stella Michelin, la pizzeria Il Granchio, La Paiottina per il sushi e Robinson Crusoe. Oltre all’imprenditore della pasta, la Cassazione ha confermato la condanna a sei mesi e al pagamento della multa di 24 mila euro per Nicola Di Mascio, il direttore dei lavori dello stabilimento difeso dai legali Goffredo Tatozzi e Giulio Cerceo. Sia per Di Mascio che per De Cecco la pena è stata sospesa. «La mia colpa è aver voluto sviluppare al meglio l’aspetto estetico del Lido delle Sirene», dice De Cecco dopo la sentenza aggiungendo che «le strutture verranno ora adeguate alla luce delle modifiche dettate dalla decisione». Anche il direttore dei lavori Di Mascio, tramite il suo avvocato Tatozzi, ricorda di aver agito correttamente e che la decisione è arrivata «per un reato ampiamente prescritto». Ma adesso è la Cassazione a imporre il suo sigillo sullo stabilimento arrivato a Pescara come uno spicchio delle Mauritius e su cui anni fa venne aperto un fascicolo dal pm Aldo Aceto poi passato nelle mani del pm Anna Rita Mantini. Inizialmente i controlli dei vigili urbani, della guardia costiera e del servizio navale della guardia di finanza si erano concentrati su vari stabilimenti di Pescara da cui, poi, si staccò il filone dedicato a Les Paillotes. Il 17 dicembre 2007 lo stabilimento venne sequestrato per presunti abusi edilizi e danni ambientali per riaprire mesi dopo in seguito al ricorso vinto da De Cecco.

Quali erano gli abusi contestati? Il pm Mantini elencò i presunti abusi edilizi distinguendo quello che l’imprenditore, in qualità di legale rappresentante della Portanuova Entertainment Srl, avrebbe potuto realizzare da quello che invece sarebbe stato soggetto a violazioni. Tra queste la procura evidenziò «una vera e propria non assentibile nuova costruzione mediante l’ampliamento, la modifica e lo stravolgimento del preesistente manufatto». In particolare, l’accusa si concentrò sulla pizzeria Il Granchio che descrisse come «un locale ottenuto mediante la copertura della superficie pavimentata e la chiusura perimetrale con parete in muratura sormontata da infissi in legno/alluminio e dotato di porta di sicurezza». Era stata questa, per l’accusa, una delle modifiche apportate nello stabilimento in maniera poco chiara e che adesso la Cassazione chiede di demolire. Dopo la sentenza interviene il Wwf attraverso il presidente Dante Caserta: «Ora si proceda alle demolizioni con celerità. Questa sentenza», aggiunge Caserta, «non deve essere solo un monito per tutti ma dovrebbe risvegliare l’interesse per un uso diverso della spiaggia. Questo bene demaniale può costituire fonte di reddito per la popolazione anche senza essere privatizzato nei fatti e, soprattutto, cementificato».

Fonte "Il Centro"