Lunedì, 19 Luglio 2010 Chieti

"La Commissione sulla Caccia della Provincia non funziona"

Il capogruppo del P.D. chiede la sostituzione del presidente Staniscia

Da Camillo D'Amico, capogruppo consiliare del P.D. in seno al Consiglio Provinciale di Chieti, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:ù

"Venerdì 16 Luglio u.s. ho inviato una nota ufficiale al presidente della provincia Enrico Di Giuseppantonio e, per la dovuta conoscenza, a quello del consiglio Enrico Rispoli.
Nella nota ho lamentato lo stato complessivo del settore caccia della provincia in capo al consigliere delegato Giovanni Staniscia e l'assoluto immobilismo si è concretizzato in questo primo anno di attività amministrativa che ha fatto il paio con la quasi totale inattività della commissione consiliare "agricoltura, caccia, pesca e zone interne" di cui lo stesso è presidente la quale si è riunita pochissime volte e solo su richieste formulate dai gruppi di minoranza.
Il mondo venatorio, di cui Giovanni Staniscia è autorevole rappresentante, lamenta altrettanto una gestione personale e privatistica della delega con pochi momenti di condivisione e partecipazione vera nelle scelte che l'ente produce direttamente o rappresenta nei tavoli regionali.
La nota si conclude con un esplicita richiesta al presidente o di ritirare la delega al consigliere Staniscia oppure d'incidere autorevolmente affinchè abbia una sussulto di dignità in una pronta ripresa di attività visto che siamo prossimi ad una stagione venatoria e di novità, almeno dal lato della provincia, non c'è ne sono proprio.
Dopo che il consigliere delegato si adoperò nell'urgente blocco del regolamento sul prelievo della specie cinghiale, quasi a saldare prontamente la cambiale elettorale al mondo venatorio che aveva palesemente sostenuto il centro-destra alle elezioni, più nulla che potesse interessare commissione e consiglio; eppure i problemi restano quali, ad esempio, una nuova regolamentazione su questo dannoso ungulato, le proposte sul nuovo piano faunistico, le attività proprie nel comparto agricolo, una nuova concertazione con la regione per la tutela del suolo e del territorio sempre più abbandonato perché non manutentato e coltivato, etc.
L'unica cosa che Staniscia sa fare è quella di addebitare alla precedente amministrazione tutto quanto non va e non funziona nonché di curarsi privatamente gli affari propri nell'esercizio della delega quasi, il governo dell'istituzione, fosse come lo scantinato di casa propria.
Nella lettera al presidente Di Gisueppantonio, da parte mia, ho formulato una richiesta di "simil-sfiducia" al consigliere Staniscia che in un anno non ha prodotto nulla per l'ente ma tanto per se stesso; mi auguro che Di Giuseppantonio, che ha in capo a se la responsabilità politica della delega alla caccia, si adoperi prontamente per rimuovere questa situazione di palese difficoltà che trova sponde significative di condivisione anche tra ampi banchi della stessa maggioranza di centro-destra verso la quale Staniscia ha un atteggiamento di assoluta dimenticanza e non coinvolgimento nelle decisioni ed attività tanto che, solo grazie alle iniziative dei gruppi di minoranza, apprendono notizie su quanto combina il consigliere delegato".