Sabato, 23 Settembre 2023 Abruzzo

In Abruzzo crescono i casi di Covid: tre nuovi decessi

Mentre aumentano i ricoveri si registrano oltre duemila positivi

Nella settimana 16-22 settembre sono emersi in Abruzzo 795 nuovi positivi, contro i 739 dei sette giorni precedenti e i 597 della settimana prima. In aumento anche i decessi: tre quelli recenti, che fanno salire il bilancio delle vittime a 3.991. Gli attualmente positivi sono 2.012 (+270)

Crescono i ricoveri in area medica, che passano da 43 a 63 (+20), mentre restano invariate le terapie intensive, con una sola persona ricoverata.

Il totale dei casi sale a 666.412: 135.285 sono residenti nella provincia dell’Aquila (+172), 192.014 nella provincia di Chieti (+296), 159.376 nella provincia di Pescara (+118), 157.766 nella provincia di Teramo (+162) e 13.601 sono residenti fuori regione (+23), mentre per 8.370 sono in corso accertamenti sulla residenza (+24).

In base al monitoraggio dell’Istituto superiore della sanità, i nuovi casi in Italia crescono del 17%. Lieve salita anche dei ricoveri. Vaia: “Resta limitato impatto su ospedali”

L’incidenza sale a 61 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 52 della scorsa settimana. Cresce anche l’occupazione dei letti in Area medica che si attesta al 4,1% (era al 3,8% la scorsa settimana) con un totale di 2.533 ricoverati. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (1% rispetto allo 0,9% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 91 persone. In calo l’indice Rt. I decessi sono stati 117, rispetto a 99 di sette giorni fa (+18,2%). Sale il tasso di positività che si attesta al 15,5% rispetto al 14,9% del precedente bollettino. Infine, salgono anche i tamponi: ne sono stati effettuati 232.664 contro i 206.748 della settimana precedente (+12,5%).

“Come ben evidenziato stamane dalla Cabina di Regia che si occupa del monitoraggio COVID-19, i dati della settimana vanno nella direzione di un rallentamento dell’incidenza dei nuovi casi e, cosa che interessa di più, resta molto limitato l’impatto sugli ospedali”, spiega il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.