Domenica, 29 Agosto 2021 Nazionali

Covid: la quarantena non coperta dall'INPS

Aumentano i rischi per i lavoratori

 Quarantena Covid non coperta dall’Inps: 6.200 lavoratori abruzzesi e 1.700 molisani che rischiano di rimanere senza soldi e contributi, con un impatto economico medio che va da 650 a 1.100 euro.

A denunciarlo sono il segretario regionale Cgil Abruzzo Molise, Francesco Spina, il coordinatore regionale Inca, Abruzzo Molise Mirco D’Ignazio.

“Il 6 agosto scorso l’Inps – si legge in una nota – con proprio messaggio ha comunicato che, a causa della esiguità delle risorse messe a disposizione dal Governo, la quarantena non sarà più equiparabile alla malattia. Nei fatti, le risorse per l’anno 2020 destinate a coprire quei lavoratori che dovevano rispettare l’obbligo di quarantena furono quantizzate in 663,1 milioni di euro. Nulla è stato deciso invece per l’anno in corso, così facendo, esauriti i fondi pregressi, verranno meno i requisiti per l’equiparazione della quarantena al periodo di malattia con conseguenze sullo stipendio e sui contributi peri i lavoratori interessati”.

“Una decisione – si prosegue – peraltro retroattiva dal 01 gennaio 2021, e che riguarda tutti i lavoratori che, essendo entrati in contatto con positivi, sono stati posti in quarantena. Oltre al danno economico si aggiunge quello contributivo: l’assenza di copertura INPS, infatti, impedisce in quei periodi anche il riconoscimento dei contributi utili per la pensione”.

“E’ inconcepibile – continua la nota – che in un momento difficile alla vigilia della ripresa dell’anno scolastico, della discussione sulla riorganizzazione dei trasporti, la ripresa delle attività lavorative a pieno regime e la necessaria accelerazione sulla campagna vaccinale, si scelga di togliere un importante strumento di tutela per i lavoratori nel contrasto alla diffusione del virus. È urgente quindi che il Governo intervenga subito trovando le risorse necessarie ripristinando il giusto riconoscimento per combattere seriamente la crisi sanitaria e pandemica tutt’ora esistente. A livello unitario, le organizzazioni sindacali hanno già chiesto ai Ministri competenti un incontro sul tema e comunque un impegno serio per superare questa inverosimile situazione, attendiamo un urgente riscontro”.

“E’ altrettanto importante che i parlamentari delle due regioni si adoperino verso il Governo nazionale e gli stessi Presidenti nella conferenza Stato-Regioni, pongano con forza il tema che riguarda tanti propri cittadini lavoratori e mettano al centro della discussione il rifinanziamento del fondo”.