Martedì, 3 Dicembre 2019 AbruzzoLa riforma della Sanità preparata dal centrodestra prevede un'azienda unica e 4 provincialiIl Piano deve avere il gradimento dei Ministeri, Mef e Salute, che si sono riservati una decisione nel tavolo di monitoraggioIl centrodestra ha “bocciato” i famigerati Dea di secondo livello, i super ospedali con all'interno tutte le eccellenze, il punto qualificante della riforma sanitaria: Il nuovo volto disegnato dalla maggioranza in sella dopo il trionfo alle regionali del 10 febbraio scorso, è incentrato su un'azienda unica territoriale e su quattro aziende provinciali multi-presidio, corrispondenti alle attuali Asl. A valle ci sarà un nuovo direttore generale della struttura unica mentre cambieranno le figure manageriali delle realtà locali con i direttori generali delle Asl che dovranno dedicarsi ad altre finalità: saranno confermati gli attuali dell’Aquila, Roberto Testa, e di Chieti, Thomas Schael, scelti da alcuni mesi dal presidente, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, e i due che verranno nominati in seguito ai bandi appena varati per Teramo e Pescara. Ma le novità maggiori, la riforma le riserva all’azienda unica e alle quattro provinciali alla luce delle finalità, diverse, innovative: la prima si occuperà di territorio e della gestione delle strutture private, sia case di cura sia residenze per anziani, in tal modo queste realtà avranno una unica interlocuzione e quindi regole e trattamenti unici in segno di discontinuità con l’attuale situazione che vede, per le strutture private, “diversità soggettive di trattamento relative a contratti stipulati con le Asl di riferimento”. Le seconde, cioè le quattro aziende multi-presidio, si occuperanno degli ospedali dei quattro capoluoghi ma soprattutto di valorizzare le piccole strutture pubbliche a seconda delle vocazioni scongiurando così chiusure e ridimensionamenti. Nel caso degli hub di secondo livello voluti dalla Lorenzin nella sua riforma, che avrebbero accentrato ogni specilità, i piccoli ospedali sarebbero stati destinati a sparire. La nuova architettura della sanità abruzzese voluta dall’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, della Lega, fortemente criticata dalle opposizioni del M5S e di centrosinistra, però, deve avere il gradimento dei Ministeri, Mef e Salute, che si sono riservati una decisione nel tavolo di monitoraggio di monitoraggio che si è svolto nel giorni scorsi: secondo quanto trapela, il programma operativo della nuova rete ospedaliera potrebbe avere il via libera. Per ora, l’ok è arrivato per la nuova rete territoriale curata dal responsabile dell’agenzia sanitaria regionale, Alfonso Mascitelli, il medico, ex parlamentare dell’Italia dei Valori, che la Giunta Marsilio vorrebbe avvicendare ma non ha potuto visto che Mascitelli ha risposto con una causa di lavoro, il cui merito si discuterà ai primi di gennaio. |