Giovedì, 8 Novembre 2007 Notizie

Vasto: tutti i dati, i costi e la storia del Porto di Punta Penna

Il futuro dell'economia cittadina passa attraverso il bacino portuale

In questi ultimi giorni si è tanto parlato dell'ampliamento del porto di Punta Penna mettendo in risalto le diverse posizioni assunte sull'argomento dalle diverse forze politiche e degli enti e le associazioni presenti sul territorio. Poco, infatti, si è detto e scritto circa la reale portata dell'intervento che richiederà un investimento complessivo valutato al momento in oltre 145 milioni di euro. Il prof. Alberto Noli e l'ing. Paolo Contini, rappresentanti della società MODIMAR che si è assicurata la progettazione del Piano Regolatore Portuale di Punta Penna, ieri l'altro, nel corso dei lavori tenuti dal Consiglio Comunale di Vasto, hanno illustrato nei dettagli il progetto. Mostrando una perfetta conoscenza del territorio e del mare sul quale l'opera dovrà essere realizzata, i due professionisti hanno fornito elementi utili a tutti per meglio chiarirsi le idee. Noli e Contini hanno anche rifatto la storia del porto di Vasto partendo dal lontano 1840 data in cui fu redatto il primo progetto del porto vastese da tale Luigi Dan. Nel 1908 venne realizzato il faro e nel 1910 la scogliera di levante. Il primo Piano Regolatore di Punta Penna porta la data del 1939 e solo nel 1944 fu redatto il progetto esecutivo delle opere foranee. Il porto, minato dai tedeschi nel corso del secondo conflitto mondiale, venne rilanciato nel primo dopoguerra grazie all'interessamento del sen. Giuseppe Spataro. Tra il 1964 ed il 1967 il prof. G. Ferro elaborò un progetto di ampliamento e solo nel 1988 si arrivò alla realizzazione del prolungamento del molo di ponente con la realizzazione della nuova diga foranea. Attualmente il porto ha uno specchio d'acqua di 198 mila metri quadrati dei quali solo 121 mila formano il vero bacino portuale. Le banchine hanno uno sviluppo di 700 metri e la profondità media dei fondali è di 7 metri. Secondo i progetti il porto di Punta Penna, se non saranno realizzati lavori di potenziamento, rischia il collasso. La stabilizzazione del traffico delle merci è stata valutata attorno alle 800 mila tonnellate annue per i prossimi 5 anni, mentre nel lasso di tempo di 10 anni tale quota dovrà salire oltre il milione di tonnellate di merci movimentate in arrivo ed in partenza. L'accesso al porto, in base al nuovo progetto, dopo un attento studio delle correnti marine con l'utilizzo dei dati forniti dall'ondametrica di Ortona e dei modelli studiati in laboratorio, sarà collocato verso sud ed avrà una imboccatura di circa 180 metri di ampiezza. Nel progetto è stata prevista la demolizione dell'attuale mercato ittico con la realizzazione di uffici e servizi a ridosso dell'attuale caserma di accesso al porto della Guardia di Finanza. Il porticciolo turistico, ricavato nell'area dove oggi operano le imbarcazioni del Circolo Nautico Vastese, avrà una capienza di oltre 200 posti barca ed avrà un accesso diretto esterno attraverso la stradina che oggi conduce verso la spiaggia di Punta Penna. Inoltre è stato previsto l'arrivo sulle banchine del porto delle rete ferroviaria che dalla zona della Fox Petroli, con un percorso in galleria, sbucherà direttamente dentro il porto. Per le opere relative alla diga foranea è stato previsto un costo di 51 milioni di euro; per le banchine ed i piazzali la spesa presunta è di 43 milioni di euro, mentre per il tracciato ferroviario è stato ipotizzato un costo di 11 milioni di euro. Gli edifici civili ed i servizi a terra avranno un costo di 15 milioni di euro. I progettisti Noli e Contini hanno anche precisato che dal momento del varo del progetto il Ministero dei Lavori Pubblici avrà 45 giorni di tempo per esprimere il proprio parere. Il progetto del Piano Regolatore Portuale, naturalmente, è sottoposto alla procedura della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) ed infine dovrà essere approvato dalla Regione Abruzzo. Ma.Da.