Giovedì, 5 Luglio 2007 NotizieVasto: dopo il disastro ambientale causato dal fuoco si tenta di fare la conta dei danniCirca 40 ettari di terreno sono stati devastati dalle fiamme. A rischio le produzioni agricoleRischia grosso un sessantenne vastese, T.L., queste le sue iniziali fornite ieri dalla Polizia di Stato del locale Commissariato, ritenuto il responsabile del furioso incendio che per oltre 6 ore ha tenuto in apprensione l'intera area sud della Città, quella compresa tra via Vilignina e via Lota del quartiere di S. Antonio Abate. Le fiamme sono partite accidentalmente da un podere di proprietà di A.T., residente al civico n.12/A di via Vilignina, il quale, incautamente, ieri mattina aveva deciso di mettere fuoco alle ristoppie. Una folata di vento più forte delle altre e le fiamme si sono propagate con una rapidità impressionante lungo il vallone di Fosso Marino fino a risalire su, verso via Lota e la sede dell'Autostrada Adriatica A/14. L'allarme scattato al comando Vigili del Fuoco ha fatto precipitare sul posto le squadre disponibili ma ci si è resi subito conto che per arginare quel fronte di fuoco era necessario ricorrere ai mezzi aerei. Mentre dalle altre caserme della Provincia di Chieti venivano inviate sul posto altre squadre di Vigili, la Protezione Civile dirottava su Vasto un elicottero il cui pilota si è reso protagonista di interventi davvero molto mirati. Le fiamme, infatti, hanno raggiunto ben presto la vecchia discarica di contrada Lota riaccendendo un focolaio che da anni covava sotto la coltre di terreno di riporto che vi era stato sistemato sopra al momento della disattivazione. Poco più su la presenza di un distributore di gas GPL e del Centro Commerciale "Pianeta" hanno creato momenti di grande apprensione fino a quando le fiamme sono state poste sotto controllo. Verso le ore 12,00 la paura ha quasi terrorizzato i proprietari delle ville ai quali non è rimasto altro da fare che gettare con i secchi l'acqua delle piscine attorno ai recinti per tentare di "raffreddare" il terreno e le piante. Poi, per fortuna, l'arrivo di un Canadair della Protezione Civile, richiesto dal sindaco di Vasto Luciano Lapenna alla Prefettura di Chieti, ha riaperto i cuori alla speranza. Il pilota dell'aereo ha iniziato una lunga serie di getti d'acqua sui roghi più consistenti prelevandola dal vicino mare Adriatico. Centinaia e centinaia di villeggianti hanno seguito dalla spiaggia e dal pontile di Vasto Marina le evoluzioni compiute dal Canadair che per circa 3 ore di seguito ha continuato a versare tonnellate di acqua sugli oliveti, sui frutteti e sulle aree incolte dove il fuoco si propagava con una rapidità impressionante. Da terra i Vigili del Fuoco, coadiuvati dai volontari della Protezione Civile e da molti volontari, hanno fatto il resto per arginare le fiamme. In alcuni momenti si è rischiato anche la chiusura dell'autostrada Adriatica per l'intenso fumo che risaliva in direzione est-ovest. Il traffico ha subito rallentamenti e sul posto si è reso necessario dirottare pattuglie della Polstrada del distaccamento di Vasto Sud e personale della Società Autostrade. I residui della combustione di circa 40 ettari di terreno coltivati a frutteti, oliveti e seminativi, hanno invaso le abitazioni di centinaia e centinaia di famiglie residenti nella zona sud della Città. Non sono mancati casi di malori provocati dalla tensione, dal gran caldo provocato anche dal fuoco. Due anziane signore residenti nel quartiere di Sant'Antonio Abate sono state ricoverate nell'ospedale "S. Pio" per crisi asmatiche. L'incauto agricoltore, T.L., che ha provocato il grave incendio, individuato ed ascoltato dagli uomini del Commissariato della Polizia di Stato, è stato nel frattempo denunciato all'Autorità Giudiziaria per il reato di incendio colposo. Gravissimi i danni provocati alle colture agricole ed alle attrezzature conservate nelle piccole rimesse che i coltivatori utilizzano nei loro piccoli poderi.
Ma.Da.
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