Martedì, 14 Novembre 2006 NotizieScandalo Fira: Lanetta conferma ai magistrati che Masciarelli voleva la sua tivùL'imprenditore frentano avrebbe confermato i legami di Masciarelli con Pace e DomeniciDa Il Messaggero
di MAURIZIO CIRILLO
Tre ore sotto torchio. E' andato avanti per tutto il pomeriggio di ieri l'interrogatorio dell'imprenditore televisivo Vincenzo Lanetta, finito anche lui fra i 45 indagati dello scandalo Fira, quello legato ai finanziamenti pubblici che l'ex presidente della finanziaria regionale, Giancarlo Masciarelli, avrebbe concesso a società fantasma e non, ma comunque in maniera illecita.
Assistito dal suo legale, l'avvocato Medoro Pilotti Aielli, Lanetta avrebbe ripercorso tutte le tappe dei Docup di cui avrebbe beneficiato (circa 200 mila euro) grazie all'amico Masciarelli che aveva un unico obiettivo da raggiungere: acquisire l'emittente privata Antenna 10 per rafforzare il suo potere e concedere provvidenziali spazi ai politici amici, di qualsiasi colore fossero. Avrebbe poi parlato anche dei suoi rapporti con Masciarelli e delle questioni legate alla sua emittente televisiva. Lanetta avrebbe risposto a tutte le domande del sostituto procuratore Filippo Guerra, che conduce la delicata inchiesta, fornendo ogni utile elemento per le indagini. Sarebbe stato trattato anche l'argomento politica con i relativi rapporti tra il numero uno della Fira e chi governava all'epoca l'Abruzzo, e dunque i politici del centrodestra.
Lanetta venne già interrogato nel giugno scorso e già allora rilasciò delle dichairazioni interessanti tanto che il giudice che firmò l'ordinanza di custodia cautelare per Masciarelli & C. pensò bene di riportare le dichiarazioni di Lanetta a sostegno del teorema accusatorio.
In quell'occasione Lanetta disse: «Domenici, per risolvere le problematiche della Sopra (la società proprietaria di Antenna 10 ndr) mi presentò Masciarelli, uomo di sua massima fiducia, il quale si fece consegnare il decreto ingiuntivo della Rte-Nova dicendomi che avrebbe pensato a tutto lui, così come fece. Io mi limitai a firmare la sola domanda. Masciarelli disse che per le pratiche Docup di andare dalla Tecnos e di chiedere dell'ingegner Paolo De Michele (altro arrestato dell'inchiesta "Bomba" ndr) e questi avrebbe pensato lui a trovare le forme per farmi avere i soldi a me necessari per andare avanti con la Tv». Masciarelli stipulò con Lanetta anche un contratto di compartecipazione tra la sua Con.Sil e la Winn cui era passata nel frattempo la proprietà dell'emittente privata. «Masciarelli - disse ancora Lanetta agli inquirenti - dopo il contratto si vantava di essere il proprietario di Antenna 10. Era interessato alla Tv perchè poteva in tal modo appoggiare tutti i politici che gli facevano comodo. A quell'epoca era particolarmente vicino a Giovanni Pace, il cui genero, Vincenzo Trozzi, era vice presidente della Fira, Vito Domenici, Donato Di Fonzo ed altri. Lui non aveva un colore politico definito ma l'essenziale era che potesse gestire attraverso la Tv il potere politico mediatico».
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