Sabato, 15 Dicembre 2007 NotiziePescara: picchiano un imprenditore cui vendevano coca e prestavano soldiLa vittima, dopo aver subito per lungo tempo, ha rotto gli indugi ed ha raccontato tutti ai CarabinieriL'uso e l'abuso di cocaina ha costretto un piccolo imprenditore, 40 anni, pescarese, a indebitarsi con gli stessi individui che di volta in volta gli fornivano droga oppure gli prestavano soldi per acquistarla. Soldi, tanti soldi di cui poi pretendevano la restituzione a tassi usurai. Quando la vittima ha detto che no, basta, non ne poteva più, lo hanno massacrato di botte. E a quel punto l'uomo ha chiamato in soccorso i carabinieri.
Il calvario comincia due anni fa. L'imprenditore è titolare di una piccola ditta di pulizie, guadagna bene, ha commesse e dipendenti. La cocaina all'improvviso mette disordine nella sua vita. E' costretto a cercare quantità sempre più rilevanti di droga e i soldi vanno via come niente. A conti fatti, dicono il capitano Pasquale Del Gaudio (comandante della Compagnia di Pescara) e il suo vice, il tenente Salvatore Invidia, ha speso 300 mila euro in 24 mesi. Fino a un certo punto ce la fa, onora gli impegni, poi è costretto a chiedere aiuto. E finisce, dicono i carabinieri, nelle mani di tre individui che gli prestano 40 mila euro e chiedono indietro il capitale e interessi pari a 1500 euro a settimana. Impossibile da restituire. Gli cedono i nervi. Quegli altri lo minacciano. Cominciano le liti e le persecuzioni. Il 4 dicembre l'aggressione: lo aspettano sotto casa e con un calcio gli spezzano il setto nasale. Cominciano le indagini, coordinate dal comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Esposito Alaia. Al termine, il Pm Del Bono chiede e ottiene tre ordini di custodia cautelare.
In carcere, per concorso in estorsione e usura, sono finiti un rom, Arcangelo Spinelli, 25 anni, residente in via Caduti per Servizio e i suoi amici Enzo Gargivolo, 26, di Montesilvano e Roberto Martelli, 27, di Rancitelli. Gargivolo deve rispondere anche di detenzione di droga: in un magazzino di sua proprietà i carabinieri hanno ritrovato e posto sotto sequestro 600 grammi di eroina, valore sul mercato 46 mila euro.
Dei tre il più noto è Martelli: nel settembre scorso qualcuno gli bruciò la macchina e poi gli fece esplodere un'autobomba sotto casa. Questo "qualcuno", secondo gli investigatori, era riconducibile al clan di Claudio Di Risio, ex della banda Battestini, attualmente in carcere per altri motivi. E il motivo della guerra, sempre secondo gli investigatori, era il controllo del territorio: Martelli non doveva spacciare droga a Rancitelli.
R.Cian.
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