Mercoledì, 15 Agosto 2007 NotiziePapa: opporsi a mentalità dominante egoismo e consumismoLo ha detto oggi partecipando ad una cerimonia organizzata a Castel GandolfoL'amore "é più forte dell'odio e dell'egoismo" anche in un mondo come quello attuale in cui domina "l'ideologia materialista del consumo e del divertimento". E' quanto ha affermato Benedetto XVI nell' omelia della messa per la solennità dell'Assunzione, da lui celebrata stamani nella parrocchia di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo. Commentando le letture bibliche, il Papa ha preso spunto dall'immagine apocalittica del "dragone rosso, simbolo dell'egoismo assoluto, del terrore, della violenza" per descrivere la storia del mondo come una continua "lotta tra amore e egoismo". E questo non solo ai tempio dell'Impero romano, ma anche in epoche recenti. "Vediamo realizzata questa forza del dragone rosso nelle grandi dittature del secolo scorso", ha detto Ratzinger. "La dittatura del nazismo e quella di Stalin avevano un potere che penetrava ogni angolo. Sembrava impossibile che a lunga scadenza la fede potesse sopravvivere. Ma in realtà - ha aggiunto il Pontefice - anche in questo caso alla fine l'amore è stato più forte dell'odio". "Anche oggi esiste il dragone, modi diversi - ha proseguito -, nelle ideologie materialiste che ci dicono che è assurdo pensare a Dio, è assurdo osservare i comandamenti, li descrivono come una cosa superata. Vale soltanto vivere la vita per sé, prendere tutto quello che c'é da prendere". Il Papa ha aggiunto che "sembra impossibile opporsi a questa mentalità dominante, con tutta la sua forza anche mediatica e propagandistica. Anche adesso il dragone appare invincibile. Ma Dio è più forte del Dragone - ha concluso Benedetto XVI - è l'amore che vince, non l'egoismo".
Presente alla liturgia c'era anche il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Nel percorso dal Palazzo Apostolico alla chiesa di San Tommaso il Papa si è intrattenuto a salutare i fedeli che lo attendevano, stringendo le mani e accarezzando i bambini. Nell'omelia della messa Ratzinger ha anche parlato della "Chiesa pellegrinante in tutti i tempi, sempre perseguitata, che vive nel deserto e porta Dio in questo mondo di violenza". "In tutte le tribolazioni del mondo - ha sottolineato Benedetto XVI - la Chiesa soffrendo vince, segno della presenza di Dio nel mondo dell'odio e dell'egoismo".
"MARIA PROIETTA DAL CIELO SUA LUCE SU STORIA UMANITA'"
Con la sua Assunzione in cielo, "Maria non si è allontanata da noi, ma ci resta ancor più vicina e la sua luce si proietta sulla nostra vita e sulla storia dell'intera umanità". Lo ha affermato papa Benedetto XVI prima della recita dell'Angelus, parlando ai fedeli riuniti nel cortile interno della residenza estiva di Castel Gandolfo. Il Pontefice ha esortato i fedeli a ricorrere "con fiducia a Colei che dall'alto ci guarda e ci protegge". "Abbiamo tutti bisogno del suo aiuto e del suo conforto - ha sottolineato - per affrontare le prove e le sfide di ogni giorno; abbiamo bisogno di sentirla madre e sorella nelle concrete situazioni della nostra esistenza". "E per poter condividere un giorno anche noi per sempre il suo medesimo destino - ha aggiunto -, imitiamola ora nella docile sequela di Cristo e nel generoso servizio dei fratelli". Nella solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, "festa antica, che ha il suo fondamento ultimo nella Sacra Scrittura", Benedetto XVI ha ricordato la proclamazione del relativo dogma fatta il 1/o novembre 1950 da Pio XII. "La glorificazione di Maria anche nel suo corpo verginale - ha detto papa Ratzinger - costituisce la conferma finale della sua piena solidarietà col Figlio tanto nella lotta quanto nella vittoria".
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