Mercoledì, 15 Agosto 2012 Chieti

Ospedale Chieti, rischio sismico Zavattaro: "Nessun complotto"

Il manager della Asl replica alle accuse di Caputi erede di chi progettò l’ospedale: Nessun complotto contro Chieti, ma errori strutturali che vanno corretti

di Yvonne Frisaldi

Il polo cardiochirurgico non verrà snaturato. Nella palazzina saranno trasferiti solo i due reparti di emergenza cardiologica e cardiochirurgica.
Parola del manager della Asl Francesco Zavattaro che smonta così l’ipotesi di «complotto politico» a danno del policlinico di Colle dell’Ara esternata dall’ingegner Massimo Caputi. Ex amministratore delegato di Sviluppo Italia e figlio dell’ingegner Onofrio , fondatore della Proger , società che ha progettato l’ospedale clinicizzato.

Una struttura da svuotare, anche se solo in parte, perché presenterebbe , secondo una perizia tecnica eseguita dalla società Stin, su commissione della Regione, delle anomalie strutturali . Percentuali di cemento armato nei pilastri dei corpi F e C inferiori alla norma che determinerebbero problemi di statiticità ai blocchi.

Da qui l’annunciata necessità di sgomberare i reparti interessati nel polo cardiochirurgico. Ancora da completare.

« È comprensibile che l’ingegner Caputi voglia difendere l’onore del padre» incalza Zavattaro « ma l’urgenza di spostare i reparti, soprattutto del corpo F , per metterli in sicurezza non dipendono da una occulta volontà di depontenziare il policlinico e di distruggere il polo cardiochirurgico, ma da problemi concreti che potrebbero minacciare l’incolumità dei ricoverati e del personale che opera nell’ospedale». Insomma, l’esternazione di Caputi sarebbe del tutto «fantasiosa» e dettata dalla necessità di difendere onore e interessi di famiglia. Il conosciuto professionista teatino è parte in causa del procedimento civile sull’ospedale aperto davanti al Tribunale di Chieti dal quale scaturisce anche l’inchiesta penale affidata al sostituto procuratore Giuseppe Falasca. Ma se Caputi non dovrà rispondere a livello penale potrebbe invece essere chiamato a rispondere dei danni, in sede civile, come erede del fondatore della Proger. Ma solo se verrà confermato il dissesto strutturale rilevato dalla Stin e da una perizia predisposta dal tribunale a firma dell’ingegner Enrico De Acetis.

«Trasferire i reparti costa in termini economici e organizzativi» aggiunge Zavattaro «i pazienti non sono pacchi postali. Dobbiamo procedere ponderando ogni passo che verrà fatto. Anche perché» puntualizza «il corpo F è quello che presenta i problemi più gravi, ma non tanto da far presagire crolli strutturali». Come dire che gli errori commessi vanno corretti, ma che la necessità del trasloco non è poi così urgente come era stato dichiarato qualche giorno fa.