Venerdì, 13 Giugno 2008 NotizieOperazione "Histonium 2": dagli interrogatori dei 17 arrestati silenzi e forme collaborativeGrande movimento a Palazzo di Giustizia per la presenza degli indagati e dei loro legaliPubblicato su "Il Messaggero" di oggi 13 giugno
DI MARINA RECINELLI
VASTO - Estremo riserbo sul contenuto degli interrogatori di garanzia delle persone indagate nell'ambito dell'operazione "Histonium 2" che ha portato allo smantellamento di una pericolosa organizzazione criminale dedita a furti, rapine, usura, attentati ed estorsioni come quelli consumati in danno degli imprenditori Iacobucci. Michele Pasqualone e Giuseppe Trentino, ritenuti dagli inquirenti le figure apicali della banda, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Anche Giuseppe Di Cesare ha deciso di non parlare mentre si è dichiarato totalmente estraneo ai fatti contestati Massimo Benedetti. Benedetti, agente di Polizia Penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Vasto, è stato interrogato, nella tarda mattinata di ieri, per oltre due ore dal Gip Caterina Sallusti presente il Pm Annarita Mantini. Assistito dall'avvocatessa Angela Pennetta, Benedetti, accusato di essere il presunto contatto con l'esterno del capo dell'organizzazione criminale, avrebbe risposto punto per punto alle domande dei magistrati asserendo di non aver mai avuto accesso alla sezione in cui Pasqualone si trovava ristretto e di non avergli mai fornito il cellulare utilizzato per contattare i complici all'esterno del carcere. Benedetti avrebbe sottolineato di aver sempre portato con onore la divisa e di aver conosciuto Giuseppe Trentino, presunto vice di Pasqualone, solo in occasione dell'acquisto di un appartamento dal costruttore Andrea Di Lello con il quale il Trentino lavorava. Benedetti avrebbe, inoltre, ammesso di aver contattato, in alcune occasioni, Trentino ma solo per sollecitare l'esecuzione di lavori che ancora restavano da fare nell'abitazione. Avrebbe chiarito la propria posizione anche l'imprenditore Andrea Di Lello, ritenuto il presunto contatto tra l'organizzazione ed altri imprenditori vastesi. Di Lello, assistito dall'avvocato Stefano Di Lello, è stato sentito per circa di due ore. Ha rigettato ogni addebito Antonio Battista, difeso dall'avvocato Raffaele Giacomucci, il muratore accusato di aver partecipato ad un attentato incendiario in danno di un'autovettura della famiglia Iacobucci e chiamato in causa nel corso di un'intercettazione telefonica dal Trentino. Estraneo ai fatti si è dichiarato Michele Fiore, difeso dall'avvocato Alessandro Orlando. Massimiliano Sparvieri, l'agente di commercio assistito dall'avvocatessa Marisa Berarducci, accusato di aver fornito alla banda le sim card utilizzate per i contatti, ha respinto tutti gli addebiti. Sparvieri avrebbe dichiarato che i contratti stipulati con le società di telefonia non avevano nulla di anomalo. Ha deciso di rispondere alle domande nella volontà di chiarire fatti e circostanze anche l'ex agente di Polizia Claudio Zinni, rappresentato dall'avvocato Fiorenzo Cieri, a lungo dipendente dell'impresa Iacobucci e poi entrato in affari con il Trentino. A causa delle condizioni di salute dello Zinni, Cieri ha chiesto gli arresti domiciliari. Il Gip ha disposto la visita medica.
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