Sabato, 10 Agosto 2024 Abruzzo

Donna operata per una rara malformazione artero-venosa del midolo spinale

L'intervento è stato eseguito presso l'Ospedale Civile di Pescara

“Una storia di straordinaria abilità medica si è svolta presso l’Ospedale di Pescara dove, lunedì 5 agosto, è stata operata una paziente con una condizione rarissima e potenzialmente letale”.

A riportare l’episodio, in una nota, la Asl di Pescara-

La donna era giunta in Pronto Soccorso con una violenta cefalea e rigore nucale, sintomi che hanno immediatamente allarmato il personale sanitario.

Gli esami diagnostici hanno rivelato una diffusa emorragia subaracnoidea (presenza di sangue libero nel cervello), causata da una rara malformazione artero-venosa (MAV) del midollo cervicale. Questa patologia complessa si caratterizza per la connessione anomala tra arterie e vene laddove viene a mancare il circolo capillare che, nei casi normali, collega le une alle altre.

Nei casi più gravi, come in questa circostanza, le malformazioni possono rompersi, provocando emorragie cerebrali e spinali, e portando potenzialmente alla morte.

L’intervento salvavita è stato eseguito con un trattamento mininvasivo, che consiste nell’inserire un piccolo catetere nell’arteria femorale e quindi nella regione inguinale, per poi navigare all’interno del sistema arterioso fino a raggiungere il circolo cerebrale e da qui i vasi afferenti alla malformazione per rilasciare un liquido simile alla colla ed impedire così il passaggio del flusso arterioso direttamente nel circolo venoso.

Questo approccio innovativo ha bloccato il flusso sanguigno nella MAV, riducendo significativamente il rischio di ulteriori sanguinamenti.

L’intervento è stato eseguito in anestesia generale, con costante monitoraggio dell’attività elettrica encefalo-midollare (potenziali evocati motori e somatosensoriali), dall’equipe composta dal dottor Vincenzo Di Egidio, direttore della UOC di Radiologia e Radiologia Vascolare e Interventistica nonché Direttore del Dipartimento dei Servizi, dal dottor Donato Carlo Zotta, direttore della UOC di Neurochirurgia, e dal dottor Vincenzo Gargano, responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Gestione Anestesiologica del Blocco Operatorio.

Dopo l’intervento, la paziente ha mostrato un decorso post-operatorio regolare, senza complicanze, ed è ora prossima alla dimissione.

“Questo caso esalta il lavoro in equipe di Angiografisti e Neurochirurghi esperti del nostro Ospedale per la gestione di patologie complesse quali le malformazioni artero-venose”, conclude la nota.

In foto i dottori Vincenzo Di Egidio e Donato Carlo Zotta