Martedì, 12 Luglio 2022 AbruzzoIL TAR DEL LAZIO ACCOGLIE RICORSO STRADA DEI PARCHIAUTOSTRADA A24 - A25 TORNA A CONCESSIONARIOIl Tar del Lazio ha accolto la sospensiva di Strada dei Parchi. La concessionaria delle autostrade di Lazio e Abruzzo A24 e A25 aveva presentato telematicamente, ieri sera, un ricorso davanti al Tar in risposta alla revoca anticipata in danno, cioè per inadempienze contrattuali, della concessione in scadenza nel 2030, decisa dal Consiglio dei ministri nella riunione di giovedì scorso. L’autostrada, appena passata all’Anas, torna dunque clamorosamente a Strada dei Parchi, dopo poche ore. Il giudice ha disposto che la discussione nel merito del ricorso avverrà in sede collegiale il 7 settembre 2022. Nelle 94 pagine del ricorso al Tar di Roma presentato da Strada dei Parchi, si è osservato che la revoca “potrebbe mettere a rischio l’8% del prodotto interno lordo dell’Abruzzo, con centinaia di licenziamenti”, causando, senza più incasso dei pedaggi, il default della società ex concessionaria e con gravi ripercussioni sull’intera holding di Carlo Toto, che dà lavoro a 1700 persone. E c’è anche il rischio di danno erariale di “ingenti proporzioni”, a carico dell0 Stato se il ricorso di Strada dei Parchi fosse accolto, con un “ben superiore a quella dovuta in caso di recesso o risoluzione per fatto non addebitabile al concessionario”, ovvero 2,5 miliardi. Ad essere impugnato il decreto legge, il cui iter di conversione in legge inizierà la prossima settimana al Senato, con cui si è stabilita la fine anticipata della concessione, in scadenza nel 2030, affidata nel 2000 dopo che il Gruppo privato aveva vinto una gara europea. Ai giudici amministrativi, l’ex concessionaria chiede di sospendere immediatamente l’efficacia della decisione, firmata dai ministri Enrico Giovannini (Infrastrutture) e Daniele Franco (Economia) e dal premier Mario Draghi, e di inviare le carte alla Corte Costituzionale, unica alta istituzione che può dichiarare illegittimo il decreto legge. A difendere strada dei Parchi un pool di avvocati di altissimo livello, rivela il quotidiano Il Centro, come Romano Vaccarella, ex giudice della Corte Costituzionale; Vincenzo Fortunato, ex capo di gabinetto del ministero dell’Economia, Arturo Cancrini, consulente e difensore di grandi società italiane, Massimo Luciani, che ha lavorato alla riforma del Consiglio superiore della magistratura e Fabrizio Criscuolo, insigne giurista. Nel ricorso al Tar i legali di Sdp eccepiscono diversi profili di incostituzionalità, tra cui il fatto che non si può annullare un contratto con un decreto legge che modifica le norme in materia esistenti al momento della gara e poi per il fatto che si tratta di una norma “provvedimento” cioè scritta “ad azienda”, violando il principio di generalità che una Legge deve avere. Nei prossimi giorni, Sdp impugnerà il decreto legge anche in sede comunitaria con un ricorso alla Corte europea di Strasburgo. Nel ricorso, come scrive Il Centro, l’ex concessionaria, si sottolinea che Sdp ora deve fare ora a meno dell’incasso dei pedaggi e “avrà enormi difficoltà nel tener fede alle proprie obbligazioni”, tenuto conto che è esposta verso i finanziatori, tra cui grandi istituti finanziari italiani e stranieri, per 388 milioni di euro e paga 30 milioni di rata semestrale. Con pesanti ripercussioni sull’intera holding, che produce circa l’8% del Pil dell’Abruzzo e dà lavoro a 1.700 dipendenti. Come scrive Il Centro, il decreto impugnato provocherà nell’immediato, “disfunzioni gestionali che mettono a rischio la sicurezza stradale”, e questo perché si è azzerata da un giorno all’altro “la operatività di una organizzazione collaudata”, e non sarà assorbita da Anas la struttura dirigenziale di Sdp. Nel ricorso si parla poi di grave disparità di trattamento visto che nonostante la tragedia del ponte Morandi crollato e con decine di morti, la concessione non è stata revocata ad Autostrade per l’Italia per “grave inadempienza”, e la società è stata liquidata con circa 9 miliardi. E questa insomma la prima di una serie di puntate di un mega contenzioso che avrà come punto centrale la richiesta di indennizzo quantificato dall’azienda in 2,5 miliardi di euro, come previsto dall’articolo 11.1 del contratto. Ma che potrebbe essere ora molto più alto, se i giudici amministrativi daranno ragione alla società Del resto, era stata la stessa Sdp a presentare ufficialmente il 12 maggio scorso al Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili (Mims) l’istanza di cessazione anticipata della concessione motivata con l’assenza delle condizioni, soprattutto per la sicurezza antisismica, per gestire il bene pubblico, alla luce della mancata approvazione del Piano economico e finanziario (Pef), fermo dal 2013, nel quale era previsto il vasto programma di messa in sicurezza antisismica di 6,2 miliardi di euro, deciso dallo stesso commissario straordinario nominato dal Governo. LE REAZIONI D’ALESSANDRO, “GIOVANNINI VENGA A RIFERIRE IN AULA” “Chiediamo che il Ministro delle Infrastrutture Giovannini venga in Aula per una informativa urgente sulla revoca della concessione a Strada dei Parchi.Inizia la lunga battaglia legale, come avevamo previsto, oggi è solo il primo round che vede il Tar già sospendere la decisione di revoca della concessione” Così in una nota il Deputato abruzzese di Italia Viva, Camillo D’Alessandro “Una decisione, quella del CdM, giuridicamente molto debole, lacunosa. Prima o poi emergerà che alla società ritenuta responsabile del crollo del ponte di Genova non solo non hanno revocato la concessione, ma l’hanno liquidata per circa 9 miliardi. Su questo aspetto mi auguro che la procura competente faccia chiarezza anche alla luce delle diverse decisioni assunte nei confronti di Strada dei Parchi. Rimane il punto vero, chi pagherà questa lunga battaglia legale? ” LOLLOBRIGIDA: “SITUAZIONE GRAVE, NOI CI BATTIAMO PER AUTOSTRADA GRATUITA PER RESIDENTI” “Dopo la decisione del TAR del Lazio di accogliere la sospensiva di Strada dei Parchi, di fatto bloccando la decisione del Governo di revocare la concessione, è ancora più urgente che il ministro Giovannini venga in Parlamento a riferire, come chiesto da Fratelli d’Italia ormai quasi una settimana fa”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. “Quanto sta accadendo è molto grave e il caos generato da questo esecutivo ridicolo e imbarazzante sta ancora una volta penalizzando i tanti amministratori e le comunità di cittadini e famiglie residenti nei territori interessati. Nella giornata di domani Fdi tornerà a incontrare i tanti sindaci ed esponenti delle zone coinvolte e a loro ribadirà il pieno sostegno con proposte precise e concrete, come ad esempio rendere gratuite la A24 e A25 per i residenti che percorrano queste due arterie autostradali per motivi di studio, lavoro e salute”. |