Giovedì, 11 Marzo 2021 AbruzzoPiccone finalmente formalizza le sue dimissioniOggi il Tribunale del Riesame deciderà sulla scarcerazioneSi decide oggi al Tribunale del riesame dell’Aquila, in merito alla scarcerazione del vice-sindaco ed ex parlamentare Filippo Piccone, ora nel carcere di Vasto, nell’ambito della clamorosa inchiesta “Acqua fresca”, che ha travolto il Comune di Celano, in provincia dell’Aquila. Stesso discorso per il sindaco di Fratelli d’Italia, Settimio Santilli, di cui i legali chiedono la revoca degli arresti domiciliari. Ieri Piccone ha formalizzato le dimissioni da consigliere comunale, da assessore e vicesindaco, al commissario prefettizio di Celano, Giuseppe Canale. Il suo avvocato, Antonio Milo, ha presentato una perizia dell’anatomopatologo Giulio Sacchetti, dell’Università Tor Vergata di Roma, che attesta l’incompatibilità dell’indagato con il regime carcerario, a causa delle sue condizioni di salute. Le dimissioni di Piccone si aggiungono a quelle dell’assessore Barbara Marianetti, anche lei indagata, e con obbligo di firma in caserma. Chiede la revoca dei domiciliari anche Santilli, che però non ha intenzione di dimettersi dalla carica di sindaco. I pm sia per quanto riguarda Piccone, sia per quanto riguarda Santilli, avevano già respinto nei giorni scorsi le loro richieste. Piccone, 59 anni, ex senatore e deputato di Forza, nel febbraio del 2020, ex sindaco e ora vicesindaco di Celano, è il protagonista eccellente suo malgrado dell’inchiesta della Procura di Avezzano che su presunti appalti truccati e un capillare sistema clientelare, che ha portato anche agli arresti il sindaco Settimio Santilli, di Fratelli d’Italia, al suo secondo mandato, e ad altre 23 misure cautelari e 31 denunce. A carico di Piccone anche presunti favori sessuali chiesti a una dipendente di una cooperativa il Risveglio che svolge servizi per il Comune “in cambio di un aumento delle ore lavorative” e la promessa una assunzione presso l’amministrazione a tempo indeterminato. Nell’ordinanza il giudice evidenzia come è proprio la presunta concussione sessuale “il reato più odioso”. |