Giovedì, 12 Dicembre 2019 Nazionali

A 50 anni dalla strage della Banca Nazionale dell'Agricoltura

"La strage di Piazza Fontana fu uno strappo lacerante recato alla pacifica vita di una comunità e di una Nazione"

12 Dicembre 1969: una data che a molti italiani non dice nulla; una data che molti giovani nati dopo il 2000 non sanno cosa ha rappresentato per la nostra Italia; una data che, per chi ha vissuto i primi anni del dopoguerra in Italia, ha creato un profondo solco nella nostra società diventando, però, pietra miliare per il rafforzamento dell'ordine democratico. Fino a quel giorno, presi del boom economico degli anni sessanta, impegnati della ricostruzione di una Nazione che era uscita pesantemente sconfitta e lacerata dal secondo conflitto mondiale, nessuno immaginava di dover affrontare un periodo buio, denso di episodi di natura terroristica che hanno creato tanti lutti e provocato tanto dolore. 

Io ricordo quella data ogni anno con grande trasporto. Mi trovavo in compagnia di amici all'interno del ristorante "La Vela" di Vasto allorquando arrivò la notizia di quel tragico attentato accaduto all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Stavo festeggiando un evento personale per me molto importante. Quella notizia improvvisamente creò apprensione e tensione all'interno del ristorante. Tutti ci ponevamo la domanda: perchè?

Lo stesso interrogativo che per anni si sono posti i magistrati che hanno a lungo indagato e che dopo decenni hanno accertato la matrice di quel vile tragico fatto di sangue che provocò la morte di 17 cittadini.

Oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui va il merito di non far cadere nell'oblio eventi come quello accaduto all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura, ha detto che la "La strage di Piazza Fontana fu uno strappo lacerante recato alla pacifica vita di una comunità e di una Nazione, orgogliose di essersi lasciate alle spalle le mostruosità della guerra, gli orrori del regime fascista, prolungatisi fino alla repubblica di Salò, le difficoltà della ricostruzione morale e materiale del Paese".

"L'identità della Repubblica - ha aggiunto Mattarella - è segnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Ci troviamo a Palazzo Marino, luogo della democrazia della comunità milanese, contro il quale la ferocia di terroristi neofascisti tentò di replicare, undici anni dopo, la strage di Piazza Fontana",

Secondo il capo dello Stato, fu "un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali e reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent'anni dall'entrata in vigore della sua Costituzione. Disegno che venne sconfitto".

Dalle parole pronunciate oggi a Milano nel corso della commemorazione ufficiale di quel tragico evento da una giovane studentessa - "L'incomprensione del presente passa dall'ignoranza del passato, oggi più che mai appare chiaro che un Paese che non ha memoria non ha democrazia" - scaturisca il convincimento che per i nostri giovani figli e nipoti è necessario studiare ed approfondire la storia del secolo scorso.