Domenica, 9 Ottobre 2016 VastoL'ordinazione sacerdotale del padre camilliano Antonio ZinniMons. Bruno Forte ha invitato il novello sacerdote a vivere in pienezza il dono della fedeAlla presenza di tantissimi fedeli, delle autorità cittadine, guidate dal sindaco della città avv. Francesco Menna, dei rappresentanti delle confraternite vastesi, degli ammalati dell’Unitalsi e di un nutrito gruppo di suore camilliane, sabato 8 ottobre nella Chiesa di S. Maria Maggiore è stato ordinato Sacerdote dall’Arcivescovo Mons. Bruno Forte il giovane diacono della Ordine Camilliano della Provincia romana, Antonio Zinni (chiamato in città più affettuosamente Tony). Un cammino umano ed esperienziale davvero singolare quello di Zinni, in quanto la sua vocazione sacerdotale e missionaria al servizio degli ammalati come membro dell’ Ordine dei Ministri degli Infermi è sorta ed è maturata a Vasto, prima negli impegni giovanili svolti nella Parrocchia di Stella Maris, poi nel lavoro di infermiere presso l’Istituto di San Francesco e infine nella pastorale laicale come stretto collaboratore di don Stellerino D’Anniballe presso la Comunità parrocchiale di S. Pietro. Alla coinvolgente celebrazione, resa più solenne dai canti del Coro della Cattedrale di Trivento, hanno partecipato il vescovo emerito di Lucera-Troia, mons. Francesco Zerrillo, il superiore provinciale dei religiosi Camilliani, padre Emilio Blasi, alcuni sacerdoti locali, tra cui un emozionatissimo don Stellerino, e vari confratelli dell’ordinando. Dopo la liturgia della Parola, è iniziato il rito dell’Ordinazione. E’ stato il Provinciale Padre Blasi a presentare Antonio Zinni al Vescovo, sottolineando che l’ordinando era degno di accedere all’ordine del presbiterato basandosi sulle “informazioni raccolte presso il popolo cristiano e sul il giudizio di coloro che ne hanno curato la formazione”. All’accettazione gioiosa del Vescovo, tutti i presenti hanno risposto in coro “Rendiamo grazie a Dio”. E’ seguita l’omelia del Vescovo, come approfondimento delle letture bibliche, ma anche come parola calda d’affetto nei confronti dell’eletto al sacerdozio. Padre Bruno, infatti, ha prima colto la differenza tra legge e grazia, affermando: <La legge dice all’uomo: “Fa questo e vivrai”, la grazia capovolge l’ordine dell’invito, dicendo: “Vivi la vita nuova donata a te dall’Alto”. Mentre la legge continua a tenerci nella schiavitù, la grazia ci rende capaci di fare quanto il Signore ci chiede>. Poi, rivolgendosi al giovane ordinando, gli ha detto: “Carissimo Antonio, tu sei chiamato innanzitutto ad essere testimone e annunciatore di questa fede, con la grazia del Sacerdozio che oggi ti viene donato e che nella fede tu chiedi, dopo un lungo cammino di discernimento, di formazione e di preghiera. Per rispondere in pienezza al dono, che stai per ricevere, vivi innanzitutto tu il dono della fede, invocalo nella preghiera, coglilo nell’umiltà, ravvivalo con la carità operosa, alimentalo alle sorgenti sacramentali della grazia. Sii un uomo di fede, un presbitero profondamente credente, un figlio di San Camillo che ispira alle sorgenti della fede tutta la sua vita. Così facendo consentirai a Colui che opererà, attraverso di te, il tuo ministero di renderti visibile agli uomini nel tuo volto, palpabile nelle mani di consacrato, udibile nella parola che annunci, riconoscibile nelle parole di misericordia rivolte specialmente ai piccoli, agli infermi e ai peccatori pentiti. Tutto nel tuo essere prete sia nutrito della fede in Gesù”.
Al termine dell’omelia, Mons. Bruno Forte ha invitato l’eletto a manifestare davanti al popolo di Dio la volontà di assumerne gli impegni legati al ministero sacerdotale e la promessa di rispetto e di obbedienza nei confronti del Vescovo diocesano e del legittimo superiore religioso. Gli altri momenti del rito sono stati ritmati da una grande emozione sia per l’ordinando che per tutti i presenti, in particolare per la mamma di Tony, Michela (vedova di Luigi, l’indimenticabile papà defunto di Padre Antonio): le litanie dei santi, mentre l’eletto era prostrato a terra, l’imposizione della mani e la preghiera di ordinazione, la vestizione degli abiti sacerdotali, l’unzione crismale, la consegna del pane e del vino, l’abbraccio di pace, la liturgia eucaristica con la prima consacrazione da parte del novello sacerdote. Prima della Benedizione solenne ci sono stati tre interventi augurali. Il Provinciale Padre Blasi ha invitato Padre Tony a vivere sempre il dono del sacerdozio con immenso stupore e ad avere tanta tenerezza verso chi soffre; il Vescovo Zerrillo, dopo aver ricordato di aver conosciuto Tony presso la parrocchia di don Stellerino, restando subito colpito dalla sua grande umanità, gli ha augurato di essere il testimone della Misericordia; don Stellerino D’Anniballe, particolarmente commosso, ha sottolineato il periodo di formazione spirituale di Tony nella parrocchia di S. Pietro, promettendo la sua preghiera affinché il Signore lo faccia vero pastore di anime. Il novello Sacerdote nel suo breve discorso di ringraziamento al Vescovo e ai presenti ha esplicitato la sua gioia del dono ricevuto dal Signore e il suo impegno a vivere costantemente come servitore della verità e dell’amore di Dio, come fedele ministro della riconciliazione e come missionario di carità tra gli infermi. Domenica 9 ottobre, alle ore 18, Padre Antonio Zinni, sempre attorniato da amici e parenti, ha presieduto la sua prima Santa Messa nella chiesa di San Pietro in Sant’Antonio. LUIGI MEDEA |