Venerdì, 31 Luglio 2015 San SalvoAttenzione alla truffa dello specchietto rottoIn atto tra le strade di San Salvo la più comune delle frodidi Paola Tosti E’ ancora visibilmente scosso il signor A. C., un innocente vecchietto, che per ben due volte e nel giro di pochi giorni è stato vittima della frode che pare essere divenuta la più praticata sulle strade per rubare soldi agli ignari automobilisti. Il modus operandi è sempre lo stesso: si induce a pagare una somma di denaro al malcapitato di turno mettendo in atto artifizi per indurlo a credere di avere con il proprio mezzo causato un danno - di solito la rottura dello specchietto laterale- all’auto dell’impostore anche se in realtà tale sinistro non si affatto verificato. Stando alla ricostruzione dello sfortunato signore il primo episodio è avvenuto verso le ore 10 del mattino in via Istonia, nei pressi della villa comunale, circa una settimana fa. Mentre si trovava a bordo della sua auto la vittima ha avvertito un colpo molto forte sulla fincata della propria carrozzeria. Subito dopo un uomo e una donna, dall’apparente etnia rom, alla guida di un’auto grigia marcata Alfa Romeo, hanno intimato di fermarsi all’inconsapevole vittima che prontamente si è offerto di denunciare il sinistro tramite C.I.D., procedura subito respinta dai malviventi asserendo di essere solo di passaggio nella zona e di essere diretti a Torino. Così hanno chiesto la somma di 300 euro per chiudere l’incidente e poiché la vittima era sfornito di contanti lo hanno seguito fin sotto casa facendosi consegnare in via transattiva 100 euro. Il secondo episodio si è verificato un paio di giorni fa, sempre in pieno giorno, in via Ripalta. Stessa dinamica, stessi malfattori cambiava solo il mezzo su cui viaggiavano che, stando alla ricostruzione della vittima, era di colore nero. Questa volta però il povero malcapitato ha riconosciuto i due malviventi che si sono fatti consegnare solo -si fa per dire- 20 euro. E’ chiaro che queste bande scelgono come vittime persone fragili e facilmente impressionabili confidando poi sull’impunità del reato complice anche la naturale omertà di chi viene truffato. Il consiglio che viene dato a chi subisce tali aggressioni e di non fermarsi e di chiamare la polizia con il proprio cellulare o di recarsi al più vicino Comando dei Carabinieri o dei Vigili Urbani. Resta però da chiedersi se il presidio e la tutela del territorio siano realmente efficaci se reati di tal genere possono essere tranquillamente reiterati in pieno giorno e in pieno centro abitato.
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