Sabato, 4 Aprile 2015 AbruzzoPeschereccio affonda a Civitanova Marche, riprese ricerche dei due dispersiLe ricerche estese anche lungo le coste del nord AbruzzoSono riprese stamani, nonostante le condizioni meteo avverse, le ricerche dei corpi dei due marittimi dispersi nel naufragio del peschereccio pugliese 'Sparviero', avvenuto il 2 aprile al largo di Civitanova Marche, all'altezza di un impianto di miticoltura. Una squadra sub della Guardia costiera tenterà una immersione per ispezionare nuovamente l'area attorno allo scafo, affondato a 12 metri di profondità, a circa un miglio e mezzo dalla costa, e fra i filari dell'allevamento di cozze da cui il motopesca aveva appena prelevato 6-7 tonnellate di mitili. Ieri i sub dei vigili del fuoco di Teramo avevano perlustrato la cabina e la sala macchine dello 'Sparviero', senza trovare traccia dei dispersi: i romeni Maroga Costeli, 35 anni, e Simion Vasile, 39. Alle perlustrazioni partecipano anche 4 motovedette Cp, due salpate da Civitanova Marche e due da Ancona, e un aereo Atr 42 della Guardia costiera decollato da Pescara. Nel naufragio dello 'Sparviero' - su cui sono aperte due inchieste, una penale della procura di Macerata e una della Capitaneria di porto di Civitanova - hanno perso la vita altri due marittimi: Michele Fini e Giorgio Toma Viorel, di 25 e 19 anni. Sopravvissuti Leonardo Coccia e Aldo Leo, di Cagnano Varano (Foggia). Lo 'Sparviero' è un motopesca a due motori, lungo 16 metri per 16 tonnellate di stazza lorda, costruito nel 1997 e iscritto al Compartimento marittimo di Rodi Garganico. La nave raccoglie cozze per conto della Euromitili di Cagnano Varano (Foggia). "Avevamo fatto un carico di 60-80 quintali di cozze quando è arrivata un'onda anomala da levante che ha spostato il carico tutto da un lato e ha fatto rovesciare l'imbarcazione. Il comandante ha fatto in tempo a dare l'allarme ma prima dell' arrivo dei soccorsi siamo rimasti in mare per circa un'ora e mezzo" dice Aldo Leo, il marittimo 37enne scampato al naufragio. Leonardo Coccia e Aldo Leo sono stati ascoltati dagli uomini della Guardia costiera di Civitanova Marche, cui è affidata l'inchiesta sommaria sul disastro. Sentiti anche i marittimi imbarcati sulle cozzare "Aretusa" e "Mattia Primo" che sono arrivate per prime sul luogo dell'affondamento prendendo a bordo 4 membri dell'equipaggio, due dei quali sono poi morti in ospedale. Il sostituto procuratore della Repubblica di Macerata, Cristina Polenzani, ha intanto aperto un fascicolo di indagini, ma per procedere con l'invio di avvisi di garanzia è in attesa di un primo rapporto da parte delle autorità marittime. Avvisi di garanzia che permetterebbero agli indagati di nominare i propri periti, che dovranno assistere alle autopsie delle due vittime accertate, Michele Fini e Giorgio Toma. Tra gli aspetti che dovranno chiarire le indagini, se il personale a bordo (in particolare i tre romeni) fosse in regola (il registro di bordo prevedeva peraltro un equipaggio di quattro persone e non di sei) e se avesse la preparazione necessaria per esercitare la pesca, avendo anche poca esperienza di nuoto. Se venissero riscontrate irregolarità, finirebbe con l'essere coinvolto anche l'armatore, Ferdinando Coccia, padre di Leonardo e titolare della Euromitili che commercializzava le cozze pescate dallo 'Sparviero' nell'allevamento che si trova ad un miglio e mezzo dalla costa all'altezza della foce del fiume Chienti e in corrispondenza con la piattaforma petrolifera. Il vice ministro dei Trasporti Riccardo Nencini ha espresso il suo cordoglio alle famiglie delle vittime. La Commissione infortuni sul lavoro del Senato aprirà un'inchiesta sulla vicenda. |