Martedì, 3 Luglio 2012 AbruzzoOmicidio a Pescara, arrestato Angelo CiarelliÈ fratello del presunto killer di RiganteLa Squadra mobile di Pescara guidata da Pierfrancesco Muriana ha arrestato nella notte Angelo Ciarelli, 38 anni, responsabile della morte, avvenuta ieri pomeriggio in via Tavo, di Massimo Cagnetta, 42 anni, ucciso con un colpo di pistola. Angelo Ciarelli è il fratello di Massimo, il rom arrestato come possibile autore dell’omicidio del primo maggio scorso dell’ultrà del Pescara Calcio Domenico Rigante.
Angelo Ciarelli è un sorvegliato speciale, ed era uscito dal carcere a maggio 2011 dopo aver scontato 15 anni di detenzione per la rapina in cui era stato ucciso il carabiniere Di Resta. Nel corso di una successiva perquisizione, in un tombino davanti alla sua abitazione sono stati trovati 13 proiettili calibro 38 special, arma con la quale sono stati effettuati gli ultimi due delitti a Pescara. Secondo la ricostruzione della Mobile, Tommaso Cagnetta sarebbe stato ucciso probabilmente per sbaglio, durante una lite tra una coppia di tossici acquirenti di cocaina e un gruppo di rom che tentava di bloccarli per una differenza di 10 euro non pagati rispetto al prezzo pattuito con la spacciatrice. Angelo Ciarelli, secondo quanto riferito dal capo della Mobile di Pescara, Pier Francesco Muriana, avrebbe esploso il colpo durante quella lite, proprio mentre Cagnetta di stava avvicinando alla macchina, colpendolo a morte. «Il risultato di oggi è solo un punto di partenza e non di arrivo. Ora dobbiamo cercare altri elementi», ha dichiarato Muriana. Il caso è stato risolto nel giro di pochissimo e il quadro di quanto accaduto è stato chiaro «quasi subito», grazie alle fonti della Mobile sul territorio. All’attività di polizia hanno partecipato la sezione omicidi (del sostituto commissario Camerano) e la sezione antidroga (dell’ispettore Sciolè) della Mobile. A coordinare le indagini è stato il pm Valentina D’Agostino. Soddisfatto il questore Paolo Passamonti, che ha evidenziato come pur essendo «partiti da zero», nel giro di due ore «abbiamo saputo tutto quello che era successo al ferro di cavallo» e poi si è presentato Ciarelli che ha detto: «So che mi andate cercando, che volete?». Il nomade è rinchiuso in carcere. Fonte "Il Centro" |