Mercoledì, 17 Febbraio 2010 Molise

I paradossi del Molise: da patria dell’eolico a terra di rivolte popolari

In un articolo comparso su "Panorama" si prende l’esempio dell’opposizione al parco eolico off shore al largo della costa

Pubblicato oggi su "Primonumero.it"

Termoli. Il paradosso dei paradossi: il Molise, che ‘vanta’ il più alto numero di pale eoliche di tutta la penisola in rapporto agli abitanti, definito come una delle patrie del cosiddetto Effetto Nimby, ovvero "non nel mio giardino".

Così viene dipinta la regione in un articolo comparso su “Panorama”. E si preannuncia anche che il governo non avrà strada facile con il programma sul nucleare: «Per avere un’idea di quale patata bollente si troverà tra le mani il governo con il programma nucleare, basta andare a Termoli, in provincia di Campobasso. Qui doveva sorgere il più grande impianto offshore (cioè in mezzo al mare) di energia eolica del Mediterraneo».
Si fa riferimento esplicito alla questione del parco eolico in mare, che secondo l’autore del servizio, nonostante il progetto sia stato accolto a braccia aperte da Legambiente, appoggiato dal capogruppo regionale dei Verdi, sostenuto dall’associazione CostAmbiente e approvato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, è bloccato da 5 anni per aver trovato «il no grande come un macigno» delle amministrazioni comunali di Vasto, Termoli, Petacciato, Montenero, della Provincia e Regione.

In realtà le 54 turbine saranno installate al largo della costa, e il progetto è, nonostante, appunto, l’opposizione dei cittadini e degli enti, ancora in piedi.
Secondo la ricerca avviata dall’associazione no profit Aris, i cui dati sono riportati nell’articolo di Panorama, nel 2009 sono stati censiti 152 impianti contestati in tutto il territorio nazionale, da rigassificatori a parchi eolici, dalle discariche alle centrali biomasse.
Nell’articolo si parla inoltre di tre nuove tendenze legate all’effetto Nimby, sempre più in crescita. La politicizzazione, il sorpasso, tra gli impianti contestati, di quelli energetici su quelli per la gestione dei rifiuti e la presenza per la prima volta anche dei pannelli solari.

Per quanto riguarda il Molise, appare abbastanza inverosimile che una regione piena di pale eoliche, con due centrali turbogas, chimiche e biomasse, con una classe dirigente che in alcuni casi ha favorito il proliferare di insediamenti di produzione energetica a scapito della vocazione turistica del territorio, possa ora rappresentare anche un esempio per la sindrome Nimby.