Sabato, 10 Marzo 2007 Notizie

Montesilvano: Cantagallo libero finisce in ospedale

Operzione Ciclone: dopo 108 giorni di detenzione l'ex sindaco è tornato in libertà

di PIERGIORGIO ORSINI Libertà è poter rispondere al telefono. Ieri mattina, Enzo Cantagallo - finalmente libero dopo 108 giorni di detenzione - ha ricevuto una pioggia di telefonate a testimonianza dell'affetto e della stima che sul piano umano i montesilvanesi nutrono per lui, oggi ex sindaco: quegli stessi montesilvanesi che all'indomani dell'arresto avevano preso le distanze dal suo operato di sindaco e di politico, cosa che continuano a ribadire in vista delle prossime elezioni. E' successo ieri a Montesilvano, dove si è subito sparsa la notizia della revoca degli arresti domiciliari all'ex primo cittadino coinvolto nell'Operazione Ciclone e uscito dal Comune con le manette ai polsi. Coinvolti nell'inchiesta anche altri politici, imprenditori e qualche tecnico del Comune. Già alle 7,30 di ieri mattina la segreteria telefonica di casa Cantagallo era andata in tilt: i troppi messaggi l'avevano praticamente messa fuori uso, tanto che alle ore 13 la moglie - l'avvocatessa Vera Fanti, che insegna all'Università di Foggia - non riuscendo a contattare la sua famiglia, ha mandato il padre Nino a parlare con il marito. Una telefonata affettuosa e chiarificatrice di Enzo alla consorte ed ogni timore è stato fugato. Cantagallo è in condizioni di salute non buone e la sua scarcerazione è anche direttamente collegata ad un ricovero in ospedale che non poteva essere rinviato. Ma come ha vissuto, Enzo Cantagallo, le prime ore da libero cittadino? «Premetto che la notifica della scarcerazione - spiega l'ex sindaco, in casa circondato dall'affetto dei familiari - mi è stata recapitata alle 18 di giovedì da due agenti della polizia penitenziaria. Sono uscito per far visita al mio avvocato. Sono rientrato per cena e non mi sono mosso più di casa, per cui è del tutto inesatto parlare di feste e cene con gli amici come ha fatto qualcuno: lo dico perché questa versione mi è costata anche una ramanzina dal mio legale». Già ieri Cantagallo ha raggiunto l'ospedale di Chieti. «Ho bisogno di sottopormi a un check-up, richiesto dal mio medico di fiducia (lo sta curando un nefrologo di Chieti, ndr)». Il ricovero era fissato per giovedì, ma la notifica recapitata in ritardo l'ha fatto scivolare di un giorno. L'ex sindaco appare un po' sciupato, ma decisamente più disteso con la mamma che non lo lascia un minuto. Certo la lunga detenzione al carcere di San Donato e poi gli arresti domiciliari nel villino (non certo la villa faraonica descritta da alcuni) protrattisi per 108 giorni hanno lasciato il segno sul fisico ed ancor più sul piano psicologico, per cui Cantagallo avrà bisogno di molto tempo per recuperare le energie. E' stata un'esperienza dura la sua, che si protrarrà ancora per molti mesi, considerato che la Squadra Mobile e la Guardia di Finanza continuano a far visita, quasi a giorni alterni, agli uffici comunali per venire a capo della contorta matassa fondata su accordi affari e politica. I veri amici comunque gli sono rimasti sempre vicini ed hanno avuto modo di contattarlo in queste ore. Quanto alle vicende preelettorali di Montesilvano, va segnalata l'inesistenza di una presunta lista civica in preparazione da parte di Adelmo Di Felice che resta nello Sdi.