Giovedì, 8 Gennaio 2009 Abruzzo

Luciano D'Alfonso rischia il secondo arresto

Trifuoggi studia il certificato medico e l'autospensione del primo cittadino

Pubblicato su "Il Messaggero"
di ROSALBA CIANCAGLINI

«La Procura valuta quanto accaduto al fine di eventuali iniziative processuali». Che, tradotto, significa: la Procura esamina il ritiro della dimissioni da parte del sindaco e la sua autosospensione per motivi di salute. E, se ne ricorrono gli estremi, potrà chiedere un arresto bis per D'Alfonso già ristretto ai domiciliari il 15 dicembre e tornato in libertà il 24, accusato di essere il regista di tangenti d'ogni ordine e grado. La motivazione dell' eventuale arresto bis potrebbe essere la possibile reiterazione del reato. Strada impervia ma percorribile.
Nicola Trifuoggi prende su di sè la responsabilità dell'inchiesta sul Comune, afferma che condivide la linea del sostituto Gennaro Varone, conferma che le indagini vanno avanti. Come? Per prima cosa bisogna chiarire di che malattia soffre D'Alfonso. Il diritto alla tutela delle notizie sulla propria salute cede il passo al diritto di accertamento della verità giudiziaria. La magistratura potrà perciò ottenere il certificato già a suo tempo firmato da un medico e farla esaminare per verificare se il sindaco è affetto da una patologia che gli rende impossibile lavorare oppure se ha marcato visita per evitare il commissario, acquistare tempo, continuare a governare tramite terzi e poi magari resuscitare e tornare in Municipio allontanando o cancellando il ritorno alle urne il che significherebbe, dal punto di vista degli inquirenti, la continuazione all'infinito del metodo D'Alfonso, cioè un sistema di corruzione e concussione, tessuto di microtangenti e favori personali, per regnare incontrastato su Pescara.
L'esame del certificato potrebbe disporlo direttamente il Pm, tramite un consulente. Oppure il gip, in sede di incidente probatorio. La strada è tracciata, percorrerla sarà difficile perchè potrebbe rendere D'Alfonso un martire popolare, il che agli inquirenti non conviene.
Prima di ricorrere a questa tattica, il Pm Varone e il capo della Mobile Nicola Zupo (ieri in riunione con il vice responsabile della Polposta Roberto Di Benedetto) avranno a disposizione i dati richiesti alle banche tra cui Caripe e Banca Popolare dell'Adriatico. E questo servirà a far un po' più di luce sul presunto arricchimento di D'Alfonso. Sui soldi del sindaco aveva già indagato la Finanza per indicazione del pool Giampiero Di Florio - Giuseppe Bellelli - Pietro Mennini, un anno fa impegnati sul filone Urbanistica. E la Finanza non ha trovato nulla di sospetto sulla situazione patrimoniale del sindaco.
Una buona notizia per la città, dilaniata da questa inchiesta molto più della prima Tangentopoli, è che la Procura ritiene di chiudere entro febbraio-marzo, dunque prima dell'inizio della campagna elettorale, l'inchiesta sul Comune. Se questo avvenisse i cittadini sarebbero liberi di eleggere nuovamente D'Alfonso, sia nel caso uscisse indenne da questa vicenda, sia rassegnandosi a un candidato-indagato. Il problema è: riusciranno davvero i magistrati a rispettare tabelle di marcia così strette?
In ultimo: Trifuoggi ha ribadito che dagli estratti conto bancari della Fondazione Europa Prossima non risultano coinvolti giornalisti.