Sabato, 26 Maggio 2007 NotizieL'Aquila, la Polizia ricostruisce il duplice omicidio-suicidioChi conosceva l'omicida giustifica il tragico gesto solo con raptusPrima ha ucciso la convivente nella sua casa a Scai di Amatrice, vicino Rieti. Poi è partito per L'Aquila, per tendere un tranello alla figliastra e ucciderla con un fucile da caccia. Infine si è suicidato, sparandosi. Luigi Narcisi, pensionato di 71 anni, nella tarda mattinata di oggi è andato a L'Aquila, nel quartiere Pettino, alla periferia sud-ovest della città, dove viveva Roberta Colaiuda, 24 anni, figlia della sua convivente. In casa della ragazza non c'era nessuno, lui è entrato, ha aperto i fornelli del gas ed è sceso in strada ad attendere la giovane, arrivata poco dopo perché chiamata da alcuni vicini, allarmati per l'odore di gas.
Roberta - secondo alcuni testimoni - ha avuto una discussione con Narcisi, il quale è sceso dall'auto, ha impugnato un fucile da caccia calibro 12 e le ha sparato un primo colpo all'addome. Poi, mentre la ragazza era a terra e chiedeva aiuto, le ha sparato un altro colpo al torace. Subito dopo è fuggito a bordo del proprio fuoristrada, mentre Roberta veniva soccorsa e trasportata all'ospedale, dove è giunta cadavere.
Pochi minuti dopo aver ucciso la ragazza, Narcisi è arrivato nella frazione aquilana di Cansatessa, a un paio di chilometri di distanza: lì ha incendiato la propria auto e si è sparato puntandosi il fucile sotto il mento.
In quel momento, ancora non si sapeva che, prima di andare a L'Aquila, a Scai di Amatrice Luigi Narcisi aveva già ucciso la donna con cui viveva da vent'anni, Nella Graziosi, 59 anni, vedova e pensionata. Il cadavere della donna, riversa a terra, con il volto sfigurato da un colpo di fucile, è stato infatti trovato solamente dopo la notizia dell'omicidio della figlia e del suicidio dell'uomo. Anche l'appartamento di Nella Graziosi è stato trovato saturo di gas.
La coppia viveva insieme da vent'anni in una casa al centro di Scai. Lui non si era mai sposato, Nella Graziosi, sordomuta, era vedova e pensionata. Spesso, insieme a Narcisi, andava all'Aquila: sia per incontrare la figlia, che lavorava in un centro estetico, sia per riscuotere la pensione che si faceva accreditare in una banca del capoluogo. Molti conoscenti hanno raccontato che i due adulti e la ragazza erano persone tranquille e perbene, e che nulla poteva far presagire quanto è accaduto.
Le reazioni a Scai di Amatrice. «L'unica spiegazione è che abbia avuto un raptus»: per gli amici, dell'Aquila e di Scai, la piccola frazione di Amatrice, non ci sono altre spiegazioni per quanto ha fatto oggi Luigi Narcisi. Nel piccolo centro del reatino nessuno si è accorto di quanto accaduto e nessuno riesce a credere alla strage.
Luigi aveva conosciuto la Graziosi dopo che questa era rimasta vedova e - raccontano alcuni conoscenti - aveva cresciuto la piccola Roberta con l'amore di un padre. Un'amica di famiglia racconta che Luigi è sempre stato tranquillo, disponibilissimo con tutti. «Lui e Nella erano una coppia perbene, benvoluta da tutti - dice - Non riusciamo proprio a crederci. L'unica spiegazione è che sia stato vittima di un raptus ». Nella, dice l'amica, da poco tempo aveva riacquistato la parola e riusciva a comunicare bene. Riguardo a presunti dissapori tra i due, la signora afferma di non averne mai avuto sentore, né lei né altri in paese.
Liti per motivi economici. Non tutti, però, concordano nel dipingere un quadro idilliaco della coppia. «Non è vero che erano una famiglia tranquilla, le liti erano tante e dovute a motivazioni economiche e a gelosie - dice un vicino di casa di Scai di Amatrice - Luigi, che aveva fatto il coltivatore diretto e il commerciante, e ora era pensionato, aveva un carattere difficile e in passato aveva litigato anche con il fratello con cui lavorava. L'estate scorsa aveva discusso in modo acceso anche con Nella: erano arrivati alla separazione, poi si erano riconciliati».
Alla base delle liti ci sarebbero stati motivi di ordine ereditario, «in relazione all'acquisto dell'appartamento di Pettino a L'Aquila, effettuato utilizzando soldi provenienti dalla vendita di alcune proprietà di Nella» e gelosie nei confronti della figliastra, «di cui Luigi non sopportava il fidanzato». Oggi vicini di casa, parenti e conoscenti sono stati interrogati dal magistrato reatino Santangelo, intervenuto ad Amatrice con i carabinieri di Cittaducale, il medico legale e la polizia scientifica.
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