Mercoledì, 31 Dicembre 2025 VastoLa Corte dei Conti rincorre due ex dirigenti per danni erarialiAltri 4 dirigenti hanno visto la loro posizione archiviata dopo le audizioni e le deduzioni difensiveLa Corte dei conti contesta il danno erariale per un debito fuori bilancio e cita in giudizio due ex dirigenti comunali. Ammonta a 484.980 euro la somma complessiva che i funzionari, in pensione da anni, dovranno risarcire qualora condannati, ripartita in parti uguali o a seconda delle singole responsabilità in considerazione di ulteriori possibili elementi che dovessero emergere. Inizialmente la Corte dei Conti, attraverso la Procura regionale, aveva contestato il danno erariale a sei dirigenti, quattro dei quali hanno visto la loro posizione archiviata dopo le audizioni e le deduzioni difensive. Sono rimaste invece in piedi le contestazioni mosse ai due funzionari citati in giudizio, le cui deduzioni sono risultate, scrive la Procura regionale, “inidonee a superare gli addebiti mossi”. La vicenda, piuttosto complessa, prende spunto da un debito fuori bilancio di 1.058.552 euro riconosciuto nel 2023 dal consiglio comunale, riconducibile ad un contenzioso maturato durante il secondo mandato amministrativo dell’ex sindaco Luciano Lapenna, che ha visto il Comune soccombere e liquidare interessi, rivalutazione monetaria e spese legali pari a 484.980 euro. La vicenda finita nel mirino della magistratura contabile è relativa al contratto di pubblica illuminazione con Enel Sole, stipulato nel 2004 durante l’amministrazione comunale di centrodestra dell’ex sindaco Filippo Pietrocola. Un contratto particolarmente oneroso per le casse municipali – circa 1,5 milioni di euro l’anno – che le successive amministrazioni hanno tentato, senza successo, di annullare impugnando la clausola relativa alla rivalutazione monetaria ritenuta particolarmente “vessatoria”. Secondo i magistrati contabili il Comune di Vasto avrebbe subito un danno erariale indiretto a “causa del comportamento gravemente colposo posto in essere dai due dirigenti, essendo stato costretto a pagare la somma di 484.980 relativa a spese di lite ed interessi legali”, per non aver saldato le fatture di Enel sole relative alla fornitura del servizio di illuminazione pubblica e per aver fatto opposizione al decreto ingiuntivo. Secondo la Corte dei conti “l’ente avrebbe dovuto liquidare tempestivamente le fatture in quanto non sussistevano, all’epoca dei fatti, legittimi motivi per evitare il pagamento o per procedere alla opposizione contro il decreto ingiuntivo”. Nell’atto di citazione di 35 pagine, firmato dal sostituto procuratore generale Maria Ciani, viene ricostruita l’intera vicenda, con un focus sulle posizioni dei due ex dirigenti, che all’epoca dei fatti avevano la responsabilità di diversi settori. 31 Il procedimento contabile per danno erariale è scattato d’ufficio in quanto tutte le delibere relative ai debiti fuori bilancio vengono automaticamente trasmesse alla Corte dei Conti. Anna Bontempo (Il Centro)
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