Sabato, 27 Dicembre 2025 Vasto

Bologna, trapianto di cuore per madre e figlio: «La stessa patologia scoperta anni dopo, siamo nati due volte. Un Natale indimenticabile»

Nella loro storia c'è la presenza del cardiochirurgo vastese Luca Di Marco

Pubblichiamo qui di seguito l'articolo apparso su il "Corriere di Bologna", a firma della giornalista Daniela Corneo, relativa ad un doppio trapianto di cuore nel quale hs avuto un ruolo importante il nostro concittadino dott. Luca Di Marco. Lo proponiamo alla vostra lettura:

 

di Daniela Corneo

Madre e figlio. Due cuori nuovi. E la stessa storia che si intreccia a doppio filo con l’ospedale Sant’Orsola. «Questo è il posto che ci ha dato la nostra seconda vita», dicono Rosalba e Daniele. Rosalba Eleuteri ha 65 anni, il figlio Daniele Bernabei ne ha 43. Sono di Fermo, ma ormai Bologna è la loro seconda casa. 

Quando aveva solo 17 anni, durante una visita medico sportiva, a Daniele diagnosticano una cardiomiopatia ipertrofica, una patologia spesso asintomatica che, con il tempo, può diventare ostruttiva, richiedendo cure specialistiche e, in caso di peggioramento, un trapianto di cuore.

Madre e figlio e il doppio trapianto di cuore a Bologna

Il peggioramento di Daniele inizia presto: «A 33 anni cominciano i problemi importanti — racconta —, ormai non riuscivo nemmeno più a muovermi o a fare qualche gradino, nulla di nulla. Ad Ancona, dove ero seguito, mi dicono che l’unica strada è il trapianto. Faccio delle ricerche e scopro che il top per i trapianti in Italia è il Sant’Orsola. “Voglio andare lì”, ho detto ai medici che mi seguivano». 

Così è stato. Daniele viene messo nella lista dei trapianti urgenti. Il 23 gennaio del 2024, a soli tre mesi dalla prima visita, arriva il cuore nuovo. «Sono tornato alla normalità, ho ricominciato a vivere: è stato come dare a una persona in sedia a rotelle la possibilità di tornare a camminare. Io ormai non ero più in grado di fare nulla».

La diagnosi anche per la donna dopo quella del figlio

Ma è proprio mentre è ricoverato al Sant’Orsola dopo il trapianto che Daniele inizia a vedere la mamma Rosalba, a Bologna per assisterlo, particolarmente affaticata. Rosalba ha la stessa patologia del figlio, la mutazione genetica che le ha portato via anche due sorelle: è rimasta asintomatica fino ai 60 anni, ma a 63 anni anche lei inizia ad avere i primi problemi. «Un giorno — racconta Daniele che nel frattempo aveva parlato della madre ai medici del Sant’Orsola — la costringo a farsi visitare». 

La situazione è grave e pochi giorni dopo le dimissioni del figlio Daniele, arriva la notizia: anche Rosalba deve essere messa in lista per il trapianto al Sant’Orsola.

Ma nel frattempo, mentre le fanno lo screening pre trapianto, le trovano un carcinoma al seno. La operano, si cura. «E il giorno del mio 65esimo compleanno, dopo 13 mesi di attesa — racconta lei dalla sua stanza al Sant’Orsola — mi è arrivata la chiamata dall’ospedale». C’era un cuore nuovo anche per lei. Rosalba, il 3 dicembre, è nata due volte. È nata e rinata nello stesso giorno a distanza di 65 anni. E non riesce a non pensare alle due sorelle che ha perso per la stessa malattia. 

«Anche l’altro mio figlio — racconta — ha la stessa patologia, ma per fortuna con una mutazione genetica per cui basta la terapia che sta già facendo».

«L'intervento lo stesso giorno del mio compleanno, nata due volte»

A farle la chiamata della vita a Fermo è stato il cardiochirurgo Luca Di Marco del reparto di Cardiochirurgia diretto dal professor Davide Pacini. «Ho chiamato io la signora Rosalba a casa per avvisare che era arrivato il cuore, me l’ha passata il figlio al telefono. Siamo noi cardiochirurghi i primi che sentiamo il paziente quando arriva il cuore — racconta Di Marco —, siamo i primi collettori delle loro emozioni. Sanno che deve arrivare la chiamata un giorno, ma quando arriva l’emozione è grandissima». 

Quella di Rosalba e Daniele, spiega il cardiochirurgo del Sant’Orsola, «è una patologia con substrato genetico diagnosticata in età adulta; quando si arriva a diagnosi può capitare di vedere che c’è una mutazione genetica». Un gene alterato sia nella madre che nel figlio in questo caso. Ma non solo in loro, vista la storia della loro famiglia.

«Un Natale indimenticabile»

Rosalba uscirà dal Sant’Orsola con il suo cuore nuovo, a braccetto del figlio Daniele che l’ha assistita in queste settimane, proprio nel giorno della vigilia di Natale. «Sono molto credente — dice Rosalba —, per me questo è un segno speciale». Passeranno tutte le feste sotto le Due Torri, perché Rosalba deve rimanere nei pressi dell’ospedale. Poi, pian piano, anche Rosalba tornerà alla normalità nella sua casa a Fermo dove vive anche Daniele. La stessa casa, due cuori nuovi. E un Natale indimenticabile.