"Le società sportive abruzzesi sono il cuore pulsante del nostro territorio, ma purtroppo si trovano a fare i conti con una situazione di grande difficoltà, causata dalla scarsità di fondi destinati loro. In seguito alla recente pubblicazione delle graduatorie relative alle richieste fatte dalle associazioni sportive nel corso dell’anno passato, è emerso un dato preoccupante: malgrado l’inserimento, in sede di bilancio, di oltre 1 milione e mezzo di euro per la Legge Regionale n. 2/2018, la maggior parte di queste risorse è stata dirottata verso l’organizzazione del Giro d’Italia, lasciando ben poco alle associazioni sportive. Addirittura, alcune realtà hanno visto l’assegnazione di soli otto euro, una cifra davvero irrisoria e che lede la dignità delle persone che tali associazioni rappresentano.”
Il Consigliere regionale Vincenzo Menna, che ha sempre difeso il valore sociale ed educativo dello sport, denuncia la situazione e chiede un intervento immediato per rivedere questa legge, tanto più che le società sportive rappresentano un punto di riferimento fondamentale per famiglie e giovani, soprattutto nelle realtà più periferiche.
“Le risorse devono essere ridistribuite in maniera più equa – afferma Menna – perché non è accettabile che una grande fetta di finanziamenti pubblici venga destinata solo ad eventi, di rilievo nazionale e meritevoli, mentre le realtà che operano quotidianamente sul territorio restano senza i fondi necessari per portare avanti la propria missione. È fondamentale migliorare la Legge Regionale n. 2 del 2018, ma anche incrementare il finanziamento, mettendo a disposizione risorse aggiuntive che possano davvero fare la differenza per chi lavora sul campo per la crescita dei nostri ragazzi. Aumentare le risorse sulla legge 2 del 2018 consentirebbe ai Consiglieri di non ricorrere alla legge Omnibus. Strumento utilizzato sino a oggi, in gran parte, come “mancia” e non come vero aiuto per le associazioni.
Il consigliere Menna propone anche delle modifiche nei criteri di assegnazione dei contributi, con l’introduzione di regole più chiare e trasparenti, in modo da evitare possibili ingiustizie. “Un primo passo potrebbe essere quello di stabilire che le associazioni non possano attingere alla stessa legge più di una volta ogni tre anni. Inoltre, sarebbe utile destinare i contributi in maniera mirata, come ad esempio per l’acquisto di materiale sportivo o per l’abbattimento delle quote di iscrizione per le famiglie con basso reddito ISEE, per garantire un accesso equo alla pratica sportiva.”
“Le società sportive sono un pilastro della nostra comunità. Se non interveniamo subito, rischiamo di indebolire ulteriormente la base sociale e sportiva della nostra regione”, conclude Menna.