Martedì, 16 Dicembre 2025 ChietiIl settore oleario nel mirino dei Carabinieri ForestaliMaxi sequestri e denunce dopo avere effettuiato controlliUna vasta operazione dei Carabinieri Forestali ha portato alla luce numerose irregolarità nel settore oleario della provincia di Chieti. L’attività, denominata ”Lampante”, è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre dal Nucleo Carabinieri Forestale di Villa Santa Maria, con il coordinamento del Gruppo Carabinieri Forestale di Chieti e la collaborazione dell’Ispettorato del Lavoro di Chieti e del gestore idrico SASI. I controlli hanno interessato l’intera filiera produttiva, dalla raccolta alla molitura, includendo la tracciabilità del prodotto finito, la sicurezza dei lavoratori e la gestione dei reflui. Per monitorare aree rurali e impianti sospetti è stato impiegato anche un drone, utile a individuare scarichi non autorizzati, collegamenti abusivi e attività non dichiarate. Durante le ispezioni, i Carabinieri Forestali hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro due cisterne contenenti 2.500 kg di olio dichiarato extravergine, che le analisi ufficiali hanno invece classificato come olio lampante e non idoneo al consumo umano. Il titolare è stato denunciato per vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516 C.P.). Le verifiche documentali hanno inoltre portato a una denuncia per falsità ideologica in atto pubblico (art. 483 C.P.), poiché nel sistema SIAN risultavano registrate giacenze di olio classificato come extravergine pur non essendo conforme. In un altro sito produttivo sono emerse irregolarità nella gestione delle acque meteoriche e di dilavamento. Con il supporto della S.A.S.I. e l’impiego della fluorescina, è stato accertato che tali acque venivano convogliate senza trattamento in tubazioni private che scaricavano in tombini collegati alla rete fognaria pubblica, senza autorizzazione. Sono stati anche individuati fori di scolo lungo il perimetro del piazzale, idonei a consentire lo sversamento diretto sul suolo e nelle cunette stradali. Il responsabile è stato denunciato ai sensi del D.Lgs. 152/2006 per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti. All’interno di un opificio sono stati trovati 32 big bags contenenti fanghi della lavorazione (circa 30.000 kg), stoccati oltre i limiti temporali consentiti e non smaltiti secondo normativa, configurando deposito incontrollato e stoccaggio non autorizzato. Anche il rappresentante legale è stato denunciato. In un’altra area sono state rinvenute sanse esauste abbandonate su 1.500 m² di terreno. Il titolare del frantoio è stato denunciato per deposito e stoccaggio dei rifiuti senza autorizzazione, in violazione del Testo Unico Ambientale (art. 255, D.Lgs. 152/2006). Nei magazzini di alcuni stabilimenti controllati sono state riscontrate confezioni di olio e contenitori privi delle principali informazioni obbligatorie per garantire tracciabilità e trasparenza. L’assenza di tali indicazioni ha comportato sanzioni per oltre 40.000 euro e la notifica di 30 diffide. L’Ispettorato del Lavoro ha rilevato inoltre manodopera irregolare e violazioni in materia di sicurezza dei lavoratori e uso dei mezzi agricoli, adottando tre provvedimenti di sospensione delle attività in attesa di regolarizzazione. Durante l’operazione è stato individuato un impianto completamente clandestino, privo di autorizzazioni e controlli ambientali. Il frantoio, invisibile ai sistemi ufficiali, operava in totale violazione delle norme sulla sicurezza alimentare e sulla gestione dei reflui ed è stato posto sotto sequestro preventivo. Nell’area sono state sequestrate anche diverse tonnellate di sansa e acque di vegetazione depositate senza requisiti, con potenziali rischi di infiltrazioni, cattivi odori e contaminazioni del suolo. «La tutela dell’olio extravergine d’oliva, eccellenza del nostro territorio, richiede controlli rigorosi e continui», spiegano i Carabinieri Forestali. «Trasparenza della filiera, corretta gestione dei rifiuti e sicurezza dei lavoratori sono valori imprescindibili per garantire qualità e proteggere il paesaggio rurale abruzzese». |
