Mercoledì, 3 Dicembre 2025 AbruzzoVendita reti gas a Pescara: insorge Pettinari“Manette e striscioni in Consiglio Comunale"“Nei giorni scorsi avevo annunciato azioni eclatanti in aula se il centro destra avesse proceduto con la vendita delle reti del gas e, questa mattina, dopo ore di discussione accesa, siamo stati costretti ad incatenarci in senso di protesta con delle manette ai polsi e ad esporre contestualmente uno striscione con la scritta : Questa vendita è “velenosa”. Lo dichiara il consigliere comunale di opposizione a Pescara, Domenico Pettinari. “Siamo stati costretti a mettere in atto questa azione eclatante dopo aver chiesto di sospendere la seduta per poter aprire una riflessione con la maggioranza tesa a ritirare definitivamente la delibera e dopo aver subìto una tagliola sugli emendamenti che presentiamo tanti dei quali dichiarati arbitrariamente dal Presidente del Consiglio inammissibili. Ma andiamo per ordine. Il mio gruppo, da circa otto mesi, sta conducendo una battaglia epocale contro la vendita delle reti del gas, da quando scoprimmo che il Comune stava preparando le carte per la vendita stessa. Denunciammo con forza la vicenda e presentammo anche un esposto alla locale Procura della Repubblica . Ci accusarono di dire il falso e depositarono una denuncia per diffamazione nei miei confronti”. “Vendere le reti del gas per noi significa privarsi di un asset strategico di valore inestimabile perché la proprietà pubblica è garanzia di sicurezza nazionale, equità sociale, stabilità economica e supporta la transizione ecologica. Se solo pensiamo ai finanziamenti che arriveranno per la transizione ecologica e per la riconversione delle reti nel futuro, possiamo ben immaginare perché al privato conviene così tanto acquistare ciò che oggi il Comune di Pescara sceglie irresponsabilmente di vendere” . “Abbiamo anche scoperto e denunciato in aula che la delibera, così come formulata, risulterebbe, a nostro avviso, illegittima e quindi si presterebbe a ricorsi con alta probabilità di essere dichiarata nulla, in quanto contiene una relazione tecnica, parte integrante e sostanziale della stessa che fa riferimento ad una valutazione del VIR (valore industriale residuo) al 2023 con una evidente discrepanza con il deliberato che, invece, cita il 2021 come anno di riferimento, e questa discordanza non è di poco conto se si pensa che il riferimento ad annualità diverse sposterebbe di circa 700 mila euro il valore effettivo delle reti all’atto di cessione” . In conclusione, noi riteniamo come abbiamo sempre ritenuto, che questa sia un’operazione a perdere per il Comune di Pescara perché non deve essere preso in considerazione il solo valore ragionieristico della tubatura in se, bensì l’intero valore dell’asset strategico inteso come attrattore di imponenti finanziamenti, strumento di pieno controllo sulle tariffe, strumento di equità sociale e stabilità economica . Ma se anche prendessimo in considerazione il valore della tubatura e facessimo una comparazione tra due scenari ma a 24 anni e non a 12 anni, come hanno fatto loro in delibera, verrebbe fuori che il mantenimento delle reti in proprietà converrebbe di gran lunga rispetto all’alienazione prevista per circa 13,7 milioni di euro”. “Nella discussione odierna in aula e nella sospensione dei lavori è emersa una fibrillazione tra i gruppi di maggioranza e soprattutto in Fratelli d’Italia . Mi sembra che ad oggi la maggioranza sia spaccata sulla decisione finale e non abbia i numeri necessari per approvare la delibera altrimenti non si capisce il motivo del rinvio a domani pomeriggio e non terminare oggi con la votazione finale” . “Alla luce di tutto ciò torneremo in Consiglio comunale domani con la ferma intenzione di non permettere che i pescaresi vengano privati di una proprietà strategica così importante . Venderemo cara la pelle a tutela degli interessi generali di Pescara”, conclude Pettinari. |
