Sabato, 22 Novembre 2025 VastoPrestazioni aggiuntive in campagna vaccinaleInfermieri vincono anche in AppelloLa Corte di Appello di L’Aquila conferma la decisione del Tribunale di Vasto: l’ASL Lanciano-Vasto-Chieti deve pagare le prestazioni aggiuntive svolte nel 2021 nell’ambito della campagna vaccinale contro il virus Sars-Cov-2 da alcuni infermieri del P.O. di Vasto e di Chieti, assistiti rispettivamente dall’avv. Luca Damiano del Foro di Vasto e dall’avv. Giuseppe Grande del Foro di Chieti. La decisione ribadisce che, nel contesto della normativa emergenziale COVID-19, le prestazioni aggiuntive del personale sanitario dipendente non richiedevano un contratto ad hoc ed il relativo compenso era dovuto qualora fossero state svolte al di fuori dell’impegno di servizio mensile, tenendo conto dei meccanismi di flessibilità oraria e della situazione creditoria complessiva del lavoratore. L’avere gli infermieri in questione, nel mese in cui hanno svolto attività in regime di prestazioni aggiuntive, una situazione di debito orario in base ai prospetti presenze in atti, non è di per sé solo sufficiente ad escludere la sussistenza dei presupposti per il pagamento delle prestazioni aggiuntive, ma è necessario verificare anche se, in base all’articolazione dell’orario di lavoro in essere presso la datrice, il debito sia stato dovuto a mancato rispetto dell’orario di lavoro da prestarsi ovvero alla ricorrenza di ipotesi di riduzione dell’orario di lavoro ed, in secondo luogo, non è affatto necessario che le prestazioni aggiuntive siano prestate in un giorno in cui il lavoratore ha prestato anche attività di lavoro ordinario, appunto in quanto l’unico presupposto rilevante è l’avvenuto rispetto del complessivo orario di lavoro mensile. Confermato quindi il diritto al compenso di 50€/h) ed ASL condannata alle spese di giudizio. Una sentenza che chiarisce: durante l’emergenza COVID, le prestazioni aggiuntive del personale sanitario dovevano essere pagate, senza burocrazia extra. |
