Sabato, 22 Novembre 2025 AbruzzoCommemorazione dell'eccidio di Limmari a RoccarasoIl Vescovo Fusco propone un premio per la paceIl piccolo borgo di Pietransieri, frazione del Comune di Roccaraso (L’Aquila), si è stretto ieri, 21 novembre, intorno al suo passato di dolore per l’82° anniversario dell’Eccidio dei Limmari, ma ha guardato al futuro grazie a un messaggio di speranza lanciato dal suo Vescovo. La giornata commemorativa, che coincide con la Festa della Presentazione di Maria al Tempio, ha visto la partecipazione delle autorità civili e militari, culminando nel momento solenne della deposizione delle corone presso il Sacrario dei Martiri. A presiedere la liturgia e l’omaggio ai 128 innocenti trucidati dalle truppe naziste il 21 novembre 1943 (inermi fra cui donne, bambini e anziani) è stato Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, il cui intervento ha trasformato la memoria in un appello perenne all’impegno. L’Omelia del Vescovo è partita dalla Parola, interrogando i presenti con la domanda centrale: “Chi è mia madre e i miei fratelli? Coloro che fanno la volontà del Padre mio”. Mons. Fusco ha elevato questa frase evangelica a chiave di lettura della tragedia storica, chiedendo, sull’esempio della Genesi: “Chi sono i miei fratelli?”. Il Vescovo ha messo in dura relazione l’ideale di fraternità proposto da Gesù con la realtà dei fatti, richiamando l’orrore del 1943 e quello contemporaneo: “Con la guerra ancora in atto in vari posti non c’è rispetto per la vita del fratello, continuano a perpetuarsi orrori e fratricidi”. Un filo rosso collega la brutalità della Linea Gustav, di cui Pietransieri fu tragico epicentro, ai femminicidi e ai fratricidi delle cronache quotidiane. Il monito è stato perentorio: in ogni contesto, siamo invitati a “guardare all’altro come un fratello da rispettare ed amare”. È stato proprio al termine dell’omelia, prima di recarsi al Cenotafio che accoglie le spoglie delle vittime, luogo simbolo di una fratellanza spezzata, che Mons. Michele Fusco ha lanciato la sua proposta:”Propongo al Sindaco, alle autorità civili, militari e alle associazioni di costituire qui a Pietransieri un premio per la pace, che coinvolga scuole, istituzioni, ecc. così da generare una cultura della pace”. L’obiettivo è trasformare il luogo del martirio in un laboratorio etico: “Dove c’è stata una grande sofferenza come qui a Pietransieri, a casa della guerra e dell’uomo che non ha riconosciuto l’altro come un fratello possa nascere un percorso di pace e fraternità”. Il Sindaco di Roccaraso, a sua volta, nel suo discorso ufficiale, “ha ripreso e rilanciato questa proposta”, dimostrando la piena sintonia delle Istituzioni locali con l’appello della Chiesa. Un gesto che suggella un’alleanza per trasformare la memoria di una delle pagine più oscure d’Abruzzo in un impegno concreto per le nuove generazioni. |
