Sabato, 8 Novembre 2025 Vastese

Civeta, adesso il fronte dei sindaci si è spaccato

Sulla questione interviene il Sindaco di Casalbordino Marinucci

"E’ nella piena legittimità del Cda del Civeta conferire ampi poteri al direttore generale. Per quanto riguarda invece la convocazione dell’assemblea qualsiasi sindaco socio può richiederla”.

Filippo Marinucci, primo cittadino di Casalbordino e presidente dell’assemblea difende le ultime decisioni prese dal consiglio di amministrazione, presieduto da Giuseppe Silvestri sulle quali si erano appuntate le critiche dei sindaci di San Salvo e Villalfonsina, Emanuela De Nicolis e Mimmo Budano, mentre la loro omologa di Monteodorisio, Catia Di Fabio ha sollevato il problema dell’assemblea che non si riunisce dal 3 giugno, oltre a rimarcare la scarsa trasparenza (“siamo costretti a fare accesso agli atti per avere le carte”).

Insomma il Civeta torna nell’occhio del ciclone dopo un periodo di calma apparente. E se il presidente Silvestri contattato dal Centro preferisce non replicare, in soccorso della dirigenza arriva Marinucci. 

“La polemica sollevata dai miei colleghi non ha fondamento”, dice il sindaco di Casalbordino, “il Cda ha confermato in capo al direttore generale le deleghe già attribuite con verbale n.15 del 2024 e n.7 del 2025, ovvero la firma autorizzativa su operazioni in conto corrente, la gestione dei rapporti con il personale e le relazioni industriali, l’avanzamento dei progetti Pnrr, l’utilizzo della macchina aziendale e la delega di datore di lavoro con attribuzione di autonomia di spesa necessaria allo svolgimento di funzioni delegate entro il limite di 100 mila euro”.  Intanto a Cupello la vicenda tiene banco.

“Il consiglio di amministrazione ha attribuito pieni poteri al direttore generale Manuele Marcovecchio senza passare per l’assemblea dei soci”, attacca il capogruppo di Officina Cupello, Dario Leone, “un regalo di Natale recapitato con due mesi di anticipo, dall’enorme impatto gestionale ed economico, che assegna al direttore generale anche il potere di approvazione di affidamenti diretti e di impegnare risorse economiche senza autorizzazione del Cda, tenuto nascosto finora ed emerso recentemente solo grazie ad una richiesta di accesso agli atti. Alla luce di quest’ultimo colpo di spugna, è sempre più evidente il fallimento gestionale di un Consorzio tornato tale solo per gestire enormi quantità di denaro pubblico, senza condivisione delle decisioni, accentrando i poteri nelle mani di una sola persona, non apportando alcun beneficio ai cupellesi che, anzi, si trovano a sborsare una tassa rifiuti ben più alta degli altri. È ora di ridare voce ai Comuni e servizi adeguati ai cittadini. Perché un impianto di eccellenza non si fa con qualche applauso ai convegni, non si fa inventando poltrone ad hoc quale premio di consolazione post elettorale, ma con scelte responsabili, partecipazione e rispetto delle regole”.

Anna Bontempo (Il Centro)